"I dati sul crollo del potere
d'acquisto dei salari, i tre milioni di giovani che decidono di
lasciare il Paese, la crescita del lavoro povero e la
persistenza dei divari di genere, certificati dal rapporto
annuale dell'Istat, dimostrano come in questi mesi il Governo
abbia voluto presentare una realtà inesistente e descrivono un
Paese in grave difficoltà, che necessita di urgenti misure a
sostegno delle fasce più deboli". Lo afferma il segretario
generale della Cgil, Maurizio Landini.
"Nel nostro Paese in molti casi - prosegue il leader della
Cgil - si è poveri pur lavorando. Per questo è necessario
anzitutto aumentare i salari rinnovando, attraverso la
contrattazione e introducendo un salario orario minimo, tutti i
contratti, pubblici e privati. Come pure è necessario rivalutare
le pensioni".
La condizione che emerge dal rapporto Istat - conclude Landini -
è figlia di scelte precise che negli ultimi vent'anni hanno
impoverito il mondo del lavoro, attraverso leggi sbagliate che
ne hanno incentivato la precarizzazione, e dimostra che la
precarietà taglia i salari e i diritti. La nostra battaglia,
anche attraverso i referendum abrogativi, si pone l'obiettivo di
contrastare le scelte fatte finora, anche dall'attuale
maggioranza".
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