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Tumori: a ospedale di Prato sperimentazione clinica radiofarmaco

Tumori: a ospedale di Prato sperimentazione clinica radiofarmaco

Ad uso Pet in pazienti oncologici

PRATO, 13 aprile 2024, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha autorizzato la medicina nucleare del Santo Stefano di Prato, della Ausl Toscana Centro, regione Toscana, alla sperimentazione clinica del radiofarmaco a scopo diagnostico '68Ga-Fapi-46' ad uso Pet (tecnica di imaging medico-nucleare con tomografo ad emissione di positroni) in pazienti oncologici.
    Lo studio interventistico no profit dal titolo '68Ga-Fapi-46 Pet/Ct per la valutazione molecolare della attivazione dei fibroblasti e del rischio nei tumori solidi' verrà condotto in collaborazione con Irccs Istituto Romagnoli per lo studio dei tumori 'Dino Amadori' di Emilia Romagna. E' quanto spiegato, in una nota, dall'Ausl Toscana centro Lo studio per la medicina nucleare dell'ospedale pratese è stato in gran parte finanziato con il contributo della Fondazione Sandro Pitigliani, da anni impegnata nella lotta contro i tumori.
    Si tratta, per vari motivi, di una importantissima conquista da parte del team diretto dal dottor Stelvio Sestini, direttore della struttura il quale spiega: "il 68Ga-Fapi-46 è un radio-tracciante inibitore della proteina di attivazione dei fibroblasti (Fap) associati al cancro ovvero, in parole più semplici, esso è in grado di riconoscere e legarsi in maniera selettiva a questa glicoproteina che è presente in gran quantità sulla membrana di queste cellule. Questo è molto importante perché i fibroblasti associati al cancro rappresentano circa l'80% dei fibroblasti presenti nel microambiente tumorale ed hanno un ruolo cruciale nella genesi della maggior parte dei tumori solidi come i tumori cerebrali, della mammella, del polmone o di quelli intestinali. Si tratta quindi di una metodica di imaging bio-molecolare in grado di rilevare il tumore in modo selettivo e molto precocemente".
    La tecnica di utilizzo del 68Ga-Fapi-46 è molto semplice ovvero, si spiega ancora, essa si basa sulla somministrazione del radiofarmaco per via endovenosa e la successiva acquisizione (10 min) di immagini della distribuzione del radiofarmaco nell'organismo umano mediante il tomografo Pet. La presenza dei fibroblasti e quindi del tumore viene visualizzata nelle immagini bio-molecolari come una area di accumulo del radiofarmaco 68Ga-Fapi-46.
   

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