Il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, che ha sede nell'antico Convento dei Padri Celestini, ha una storia lunga 187 anni. Ospita, tra l'altro, una prestigiosa biblioteca in cui si conservano manoscritti e stampe rare come autografi di Alessandro e Domenico Scarlatti, Pergolesi, Paisiello, Cimarosa, Rossini, Bellini, Donizetti e altri. Due opere e un manoscritto di Mercadante sono stati rubati in questi anni, destando un certo scalpore. Ciononostante il prestigio di cui gode il Conservatorio è ancora altissimo: nel luglio scorso, ad esempio, l'ambasciatore d'Italia a Londra, Pasquale Terracciano, ha inaugurato il semestre italiano di presidenza Ue con una serata che ha avuto per protagonisti i giovani musicisti del conservatorio a Westminster.
Il Conservatorio nasce da quattro orfanotrofi (Santa Maria di Loreto, Sant'Onofrio a Porta Capuana, i Poveri di Gesù Cristo e la Pietà dei Turchini) sorti nel '500 nelle zone più povere della città. Alla fine della Rivoluzione del '99, dei quattro istituti originari solo la Pietà dei Turchini sopravvive. Nel 1808, viene spostato nella più capiente sede del Convento delle Dame di San Sebastiano e nel 1826 nell'antico Convento dei Padri Celestini, l'ordine fondato da Celestino V eremita sulla Majella, dov'è tuttora.
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