La Independent Electoral
Commission (Iec) del Sudafrica ha detto oggi di avere fatto
ricorso "urgente e diretto" alla Corte Costituzionale del Paese
per la decisione presa martedì dalla Corte elettorale di dare
via libera alla candidatura di Zuma ribaltando la decisione
presa dalla Iec precedentemente di escluderlo a causa della sua
condanna a 15 mesi di carcere nel 2021 quando si rifiutò
ripetutamente di presentarsi in tribunale per testimoniare
durante un processo che lo indagava per corruzione e
clientelismo.
La Costituzione sudafricana non permette a chiunque abbia una
condanna a 12 mesi o più di ricoprire una carica pubblica.
Riguardo alla candidatura dell'ottantunenne Zuma, da dicembre
a capo del nuovo partito uMkhonto we Sizwe (Mk), gli avvocati
dell'ex presidente sostengono che la legge Costituzionale non è
pertinente con il caso di Zuma perché la sua condanna fu emessa
a seguito di un procedimento civile e non penale ed era inoltre
stata abbreviata da un condono dopo soli due mesi passati in
carcere.
La Iec ha detto che c'è un "elevato interesse pubblico nel
fornire certezza sulla corretta interpretazione" dell'articolo
costituzionale relativo alle candidature di persone che hanno
avuto condanne, non solo per il caso attuale ma anche come
precedente in future elezioni.
Le elezioni generali in Sudafrica saranno le più competitive
dall'avvento della democrazia e la fine del apartheid nel 1994 e
la presenza di Zuma in campagna elettorale potrebbe rivelarsi un
fattore chiave. Facendo leva sulla popolarità dell'ex
presidente, Il partito Mk potrebbe ridurre la quota di voti
dell'African National Congress (Anc), che ha governato
ininterrottamente con una maggioranza parlamentare di oltre il
50%. In mancanza di una maggioranza parlamentare, l'Anc sarà
costretto a entrare in coalizione con un altro partito per
restare al potere.
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