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Gi imperdibili dieci di Cannes tra qualità e glamour

Gi imperdibili dieci di Cannes tra qualità e glamour

Registi da Loach ad Assayas, da Cronenberg a Lee Jones e Godard

ROMA, 13 maggio 2014, 11:27

di Francesco Gallo

ANSACheck

Olivier Assayas, regista di 'Clouds of sils Maria ' © ANSA/EPA

Olivier Assayas, regista di  'Clouds of sils Maria ' © ANSA/EPA
Olivier Assayas, regista di 'Clouds of sils Maria ' © ANSA/EPA

 Gli imperdibili. Quali sono i dieci film ai quali non si può proprio rinunciare in questa 67/a edizione del Festival di Cannes? Probabilmente qualsiasi scaletta sarebbe inadeguata come qualsiasi criterio di scelta. Ecco comunque una top ten basata su qualità, glamour e attese. Italiani esclusi.

   - THE ROVER del regista australiano David Michod (Animal Kingdom) sembra proprio sulla carta un imperdibile. Intanto c'è Robert Pattinson (protagonista anche per David Cronenberg) in un film ambientato nel deserto australiano in un futuro vicino. Qui troviamo Guy Pearce, un uomo che viene derubato dell'unica cosa a cui tiene più al mondo (la sua vecchia auto). Pur di riaverla insegue la gang di criminali che l'ha presa, con l'aiuto di Rey (Pattinson), ferito e lasciato indietro dai suoi compagni.

    - JIMMY'S HALL di Ken Loach. Ovvero la storia vera di Jimmy Gralton (Barry Ward), attivista politico irlandese fuggito negli Stati Uniti e poi tornato sull'Isola di Smeraldo negli anni Trenta per vivere coi suoi ex nemici e riaprire la Hall dove i giovani potevano trovare un tetto per le loro attività ricreative. Da non perdere, perché Loach è Loach e non manca mai di divertire e far pensare allo stesso tempo. E poi è l'ultimo dei moicani in quanto a cinema e ideologia.

    - CLOUDS OF SILS MARIA di Olivier Assayas. Due star e due generazioni a confronto per il regista francese. Juliette Binoche e Kristen Stewart sono infatti rispettivamente una vecchia gloria del cinema e la sua personale e fidata assistente, approdate tra le montagne più belle del mondo per dimenticare un trauma non da poco per la vanità di un'attrice.
    Quello di vedere una giovane collega interpretare lo stesso ruolo che l'aveva resa famosa tanti anni prima..

    - MR.TURNER di Mike Leigh. Semplicemente la biografia del famoso pittore romantico inglese dell'Ottocento, famoso per i suoi metafisici paesaggi. Ad interpretarlo l'attore feticcio del regista, Timothy Spall, dopo Dolce è la vita, Segreti e bugie e Tutto o niente. A quattro anni dal suo ultimo film, Another Year, Leigh ritorna a Cannes con ottime credenziali. Ha infatti già vinto la Palma d'Oro nel 1996 con Segreti e bugie ed è un habitué della Croisette.

    - MAPS TO THE STARS di David Cronenberg. Un film che mette tutti d'accordo questo del regista canadese di History of Violence. Questa volta al centro di tutto è la famiglia Weiss: padre psico-terapeuta famoso come life coach e madre che gestisce il figlio tredicenne divenuto star e tossicodipendente stando sotto i riflettori. Non solo, c'è anche una sorella piromane appena uscita da un centro di cura.

    - GRACE DI MONACO di Olivier Dahan. Film d'apertura del Festival con polemica incorporata. Dunque perfetto. Di scena la storia di Grace Kelly, interpretata da Nicole Kidman, nella sua decisione più difficile: mollare del tutto la carriera di attrice per dedicarsi al suo nuovo ruolo di principessa di Monaco. Di fatto i reali di Monaco hanno osteggiato il film con tutta la loro forza: "Il Palazzo tiene a precisare che questo lungometraggio non può in alcun modo essere qualificato come un biopic... Si tratta di una produzione, di una pagina della storia del Principato, basata su riferimenti storici errati e letterari dubbi". Così la famiglia, di norma presente al Festival di Cannes, ha quindi ufficialmente annunciato che quest'anno non parteciperà alla cerimonia di apertura.

    - THE HOMESMAN di Tommy Lee Jones. L'attore torna dietro la macchina da presa per la seconda volta dopo Le tre sepolture. E lo fa vestendo i panni di un 'claim jumper', un ladro che viola le proprietà altrui. Il criminale già con il cappio al collo verrà salvato da una donna che gli chiederà di scortare tre pazze della sua contrada dal Nebraska all'Iowa.

    - ADIEU AU LANGAGE di Jean-Luc Godard. Come dice puntualmente il titolo: il linguaggio cinematografico è morto. Da queste premesse si parte per un viaggio diretto da un maestro del cinema e del suo linguaggio come Godard. La criptica formula della sinossi è questa: una donna sposata incontra un uomo scapolo. Si amano, litigano, si combattono. Un cane erra tra città e campagna. Le stagioni passano. Un secondo film inizia.

    - LOST RIVER di Ryan Gosling. L'icona silenziosa del film 'Drive' e nuova star del firmamento dell'action movie d'autore si mette dietro la macchina da presa per un dark fantasy che passa nella sezione Un Certain Regard. Il film ha come protagonista Christina Hendricks nei panni di Billy, madre di due ragazzi che si ritrova immersa in un macabro mondo sotterraneo dopo che uno dei figli ha scoperto una strada segreta che corre lungo la città. Nel cast Saoirse Ronan ed Eva Mendes.

    - DEUX JOURS, UNE NUIT di Jean-Pierre e Luc Dardenne. Di cosa parla: sono i tempi della crisi e Sandra, moglie e lavoratrice, ha solo un weekend per convincere i suoi colleghi a tagliarsi i bonus per permetterle di tenere il posto di lavoro. Perché è imperdibile: una riflessione sui tempi che corrono fatta da due tra i più grandi registi europei. E poi c'è Marion Cotillard, una star sempre magnetica e convincente.  

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