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Sanremo, vince Il Volo con Grande amore. Conti chiude con il botto di ascolti, 11,8 mln e 54%, Festival più visto da 10 anni

Conti, bis nel 2016? Me ne vado alle Maldive. Impossibile ripetere questi risultati. Felice riscatto Panariello

Foto di Ettore Ferrari e Claudio Onorati

dell'inviata Angela Majoli

Carlo Conti chiude con il botto di ascolti. La serata finale di Sanremo, che ha visto il successo del trio Il Volo, ha avuto 11.843.000 spettatori pari al 54.21% share. L'ultima serata del festival 2014 fece segnare una media di 9 milioni 347 mila spettatori pari al 43.51%.

"L'anno prossimo me ne vado alle Maldive: nel periodo del festival ho prenotato una settimana di vacanze". Carlo Conti ha il volto stanco ma soddisfatto: ha chiuso un'edizione di Sanremo da record, con la media di ascolto più alta degli ultimi dieci anni - 10 milioni 837 mila spettatori con il 48.64% - e un saldo attivo da ben 6 milioni di euro. Ma proprio i numeri del trionfo lo spingono a riflettere su quel bis al festival che tutti, dg Rai Gubitosi in testa, invocano: "Credo che sia prematuro parlare del futuro: datemi un mese di tempo. Orientativamente direi di no, credo sia impossibile per me fare meglio di questi numeri. Magari ci torno fra due, tre o vent'anni... Ne parleremo", frena. "Sanremo è la mia terza casa dopo Firenze e Roma, magari tornerò d'estate a godermi questo angolo di paradiso", spiega Conti, che non esclude una nuova esperienza come "direttore artistico" magari accanto a "un altro conduttore. Ognuno porta il suo mondo, le idee, la forza, l'energia". "Conosco bene Carlo - gli fa eco il direttore di Rai1 Giancarlo Leone - e comprendo che proprio questo straordinario successo lo spaventi e lo spinga a prendersi del tempo per valutare pro e contro di un bis. Credo che alla fine prevarrà lo spirito aziendale". L'aziendalista abituato a presidiare i punti chiave del palinsesto, il mediano andato in gol, il cerimoniere della nuova tv nazional popolare, oggi rivendica di aver "dato un taglio alla Carlo Conti" a Sanremo, "realizzando un festival per la gente, per il pubblico", "scegliendo brani che sono già nelle radio", "dando spazio ai giovani in prima serata", forse la sua soddisfazione più grande, e "approfittando della cassa di risonanza per aprire spunti di riflessione", dalla centralità della famiglia - in versione nucleo da 16 figli o coppia insieme da 65 anni - a Sammy, il ragazzo affetto da sindrome da invecchiamento precoce. Ma Conti si è anche divertito a rappare con Will Smith, a gigioneggiare in dialetto siciliano con i coniugi Manenti, perfino a canticchiare: "Sono fiorentino, l'ho sempre fatto, anche a Tale e quale show o all'Eredità prendo in giro i concorrenti e poi torno sui binari.

Con Will Smith è stato esilarante, abbiamo improvvisato tutto. Forse il palco dell'Ariston catalizza maggiormente l'attenzione, ma la spontaneità resta una cifra del mio stile. Non ho mai nulla di scritto, vado a braccio, perché viene tutto più facile e più bello". Della finale, vista da 11,8 milioni di italiani pari al 54% di share, porta nel cuore "la commozione per le letterine di saluto di Emma, Arisa, Rocio, splendide compagne di viaggio", e la gioia, "più umana che professionale", di aver 'benedetto' la rivincita di Panariello a Sanremo: "Giorgio aveva molti dubbi quando l'ho chiamato per invitarlo: questo palco gli ha dato soddisfazioni, ma anche molte preoccupazioni. E' stato il riscatto: ha fatto il picco di ascolto (14,8 milioni di spettatori, ndr), ha proposto un intervento fantastico. Abbiamo macinato chilometri insieme, dalle feste dell'Avanti, dell'Amicizia, dell'Unità: ritrovarci qui dopo 30 anni è stata una soddisfazione gigante".

La Rai è pronta a fargli una statua: "Al posto del cavallo di Viale Mazzini qualcuno vuol mettere me, Frizzi e Antonella Clerici", scherza Conti. Ma a Sanremo penserà poi. Ora è ansioso di tornare 'a casa': "L'unica cosa che ho chiesto quando ho accettato di fare il festival è stata di riprendere subito L'Eredità: per me è fondamentale che gli italiani mi vedano come quello che torna ogni sera a cenare con loro".

Il Volo si è aggiudicato il Festival di Sanremo con il 39% dei voti. Per Nek le preferenze sono state pari al 35% e per Malika Ayane al 26%. Il dato è il risultato complessivo delle tre giurie chiamate a votare: quella degli esperti, quella demoscopica e il televoto che si sono espresse in maniera diversa tra loro. Nel televoto Il Volo ha avuto il 56% delle preferenze, Nek il 33%, Malika l'11%. Il giudizio degli esperti, invece, si è espresso a favore di Malika per il 40%, di Nek per il 37%, de Il Volo per il 23%. La giuria demoscopica si è equamente distribuita sui tre artisti, con decimali di differenza tra i tre minimi.

Il Volo trionfa nel festival pop di Conti
Brivido per errore in classifica. Will Smith star, Nannini stecca
di Paolo Biamonte

Come da previsioni, ha vinto Il Volo. Il trio è in rampa di lancio per portare in Italia il successo che stanno raccogliendo negli Stati Uniti e nel mondo. Il fatto che il messaggio augurale della serata finale glielo abbia inviato Placido Domingo la dice lunga. Alla fine la vittoria, per altro prevedibile, di una canzone che non teme il kitsch fa parte del gioco e tutto sommato è in linea con la scelta pop di questo festival. Il terzo posto di Malika Ayane, che ha vinto il premio della Critica, bilancia il verdetto. Per Nek, secondo, si è trattato di un ritorno felice al festival: il suo pezzo può rilanciargli la carriera e si è anche portato a casa il premio per la cover. Un verdetto con il brivido, perché durante la lettura della classifica c'è stato un errore: tra i fischi dell'Ariston era stato annunciato Nek al nono posto. Interruzione e Carlo Conti costretto a riempire un vuoto.

Una maratona, come nella tradizione delle finali, con una presenza molto ricca di ospiti: Giorgio Panariello, che da Renato Zero è passato al monologo politico, Ed Sheeran, il ragazzo con la chitarra che in questo momento è una delle star della musica mondiale, Will Smith, uno dei più simpatici grandi nomi di Hollywood, Gianna Nannini, incappata in clamorose incertezze. Panariello ha cominciato come Renato Zero, con un vestito stile Antonella Clerici dedicato a San Valentino, una sorta di albero di Natale con cuori luminosi. Poi, dopo l'incontro con l'amico di 30 anni Carlo Conti, si è lanciato in un monologo pieno di battute sulla politica. Parlando della situazione della Grecia, ha detto "Tsipras ha detto non paghiamo la Troika... ha sentito Berlusconi scusi ma le troike vanno pagate" Poi si è lamentato con Conti: "hai invitato Charlize Theron, Conchita Wurst, ma io vorrei che tu invitassI quello che ti ha messo qua come si chiama tuo figlio?" "Matteo". "Esatto: avete fatto il parto del Nazareno", alludendo all'amicizia di Conti con il presidente del Consiglio Matteo Renzi - che ha seguito da casa il festival - del quale ha detto: "dopo un grande comunicatore ci voleva un altro comunicatore. Renzi ha capito che per vincere in politica ci vuole l'immagine. Berlusconi aveva candidato la Carfagna e la Prestigiacomo, Renzi ha candidato la Masia, la Moretti la Boschi" ha raccontato Panariello mostrando le foto delle donne politiche. "Perché il governo Monti non ha funzionato? Perché si è presentato con lei" è stato il commento di fronte alla fotografia dell'ex ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri. Il monologo è passato ai peccati capitali. "Oggi i veri peccati capitali sono lo spreco del denaro pubblico, la violenza sulle donne" ha protestato Panariello. "Manca la certezza della pena" ha ribadito elencando una serie di casi impuniti, Cucchi, L'Aquila, "tutti assolti, l'unico in galera Corona va bene che le mutande che disegnava erano brutte ma che avrà fatto mai... Schettino gli hanno 16 anni ma ancora non si è fatto ancora un giorno. Schettino un po' di tempo all'inferno se lo meriterebbe. Ma lui all'inferno non ci arriva perché ribalta la barca di Caronte". Chiusura sui mafiosi, che "li cercano per anni in tutto il mondo e poi dove li trovano? A casa". Poi la foto del super latitante Matteo Messina Denaro da giovane che diventa Antonello Venditti. Ed Sheeran ha dimostrato perché oggi fa tre sold out a Wembley ed è una star mondiale: canta essenzialmente con la chitarra acustica, alterna atmosfere più funk come "Sing", non a caso prodotto da Pharrell Williams, e più romantiche come "Thinking Out Loud" in perfetta sintonia con la sensibilità contemporanea. 

Will Smith è stato travolgente. Si è messo al servizio dello show, ha dato lezioni di rap a Carlo Conti (che si è esibito in versione hip hopper), ha coinvolto il pubblico e ha anche cantato "Nel blu dipinto di blu". La dimostrazione di cos'è una vera super star. In chiusura è stato raggiunto da Margot Robbie, star emergente e partner nel nuovo film "Focus - Niente è come sembra". Gianna Nannini, super ospite, è incappata in una serata a dir poco difficile: prima qualche evidente incertezza nella cover de "L'immensità", il classico di Don Backy, poi durante "Sei nell'anima" ha steccato ed è andata fuori tempo. L'Ariston non le ha negato la standing ovation. All'Ariston è tornato Enrico Ruggeri, un veterano del festival, stavolta nella più comoda veste di ospite. Ha cantato "Tre signori", dedicato a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti. Passa così agli archivi la prima volta di Carlo Conti al festival di Sanremo. La vittoria de Il Volo non può cambiare il giudizio su un'edizione che ha macinato gli ascolti e ha tenuto incollati davanti alla tv un italiano su due. A questo punto dire che a Carlo Conti le cose non potevano andargli meglio è addirittura facile. Gli è stato chiesto di mettere in scena uno spettacolo di successo e lui ha portato a termine la missione. Quasi scontato aspettarsi un altro festival per famiglie almeno l'anno prossimo.

 

 

Ecco tutti gli ospiti sul palco dell'Ariston - VAI

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