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Naufragio barcone: I due presunti scafisti fermati grazie a testimonianze superstiti

Naufragio barcone: I due presunti scafisti fermati grazie a testimonianze superstiti

Guidatore avrebbe causato collisione con mercantile

21 aprile 2015, 13:02

Redazione ANSA

ANSACheck

I due presunti scafisti - RIPRODUZIONE RISERVATA

I due presunti scafisti - RIPRODUZIONE RISERVATA
I due presunti scafisti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono in carcere i due presunti scafisti del barcone che si è ribaltato al largo di Malta provocando una ecatombe di migranti. Si tratta di un tunisino, ritenuto il comandante del peschereccio naufragato, e un siriano, suo assistente di bordo. Nei prossimi giorni saranno interrogati dal Gip che dovrà decidere sulla convalida del provvedimento restrittivo e sulla contemporanea emissione di un'ordinanza di custodia cautelare.

Alla loro identificazione si è giunti grazie alle testimonianze degli altri 26 sopravvissuti, compreso il 33enne del Bangladesh ricoverato nell'ospedale Cannizzaro, che hanno reso dichiarazioni a investigatori del Servizio centrale operativo di Roma e della squadra mobile di Catania. Sono accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento d'immigrazione clandestina.

Dalle testimonianze dei superstiti, emerge, tra l'altro, che lo scafista avrebbe causato una collisione con un mercantile arrivato vicino al barcone per prestare soccorso. Sabato sera, attorno alle 22, hanno raccontato i migranti agli operatori umanitari dell'Unhcr, dal barcone è stato avvistato il mercantile portoghese, che era stato dirottato in zona dalla centrale operativa della Guardia Costiera. A quel punto il tunisino che era alla guida e che è stato fermato ieri sera dalla polizia, avrebbe puntato la prua dell'imbarcazione verso la nave ma, una volta avvicinatosi, avrebbe pilotato senza la dovuta attenzione.

"Voleva guidare la barca - hanno raccontato i sopravvissuti - e allo stesso tempo nascondersi tra di noi". Questo atteggiamento del tunisino avrebbe portato il barcone ad urtare la King Jacob. A quel punto a bordo è scoppiato il panico: "tutti hanno iniziato ad agitarsi - hanno raccontato i migranti - quelli che erano più in basso hanno solo sentito l'urto ma non vedevano niente e volevano salire. Alcuni di quelli che erano sul ponte sono finiti in acqua subito. La barca ha cominciato a muoversi sempre di più e poi si è rivoltata". All'Unhcr i migranti hanno raccontato di esser partiti dalla Libia sabato mattina, attorno alle otto, e hanno sostenuto che a bordo c'erano circa 800 persone.

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