"Non possiamo abituarci alla
guerra". Ne è convinto l'Arcivescovo di Bologna e presidente
della Cei, cardinal Matteo Zuppi, nel suo messaggio pasquale
rivolto all'Arcidiocesi bolognese. "Auguri di tanta luce. Pasqua
è la luce che vince le tenebre e noi stiamo sperimentando delle
tenebre profondissime. Forse ce ne dimentichiamo o abbiamo
vissuto con tante luci artificiali, finte, che pensavamo di
poter accendere e spegnere a piacimento".
A giudizio di Zuppi, "ci accorgiamo invece di tenebre
terribili che spengono la vita di migliaia di persone, la vita
di innocenti, in tanti luoghi nel mondo, nelle tante guerre e in
particolare in Ucraina, in Terra Santa, nella Striscia di Gaza.
Quanta desolazione. Dovremmo sempre guardare attraverso le
lacrime dei bambini - aggiunge l'Arcivescovo emiliano -
attraverso il pianto dei più piccoli. È da lì che capiamo tutto
l'orrore e la violenza della guerra, dell'ingiustizia e quanto è
inaccettabile. Non possiamo abituarci alla guerra".
Quindi, argomenta ancora, "per questo auguro una Pasqua di
luce. Nella Pasqua nessuno è spettatore, siamo tutti attori.
Nella Pasqua non c'è una via di mezzo: o stai con Gesù e resti
con l'amore, con la luce, con una forza che sconfigge quelle
terribili tenebre oppure diventi complice del male. Questa -
aggiounge è la Pasqua di Gesù che apre la via del cielo e fa
risorgere oltre il limite della morte. Questo significa anche
far risorgere quando c'è già tanta morte. Dove c'è la guerra
deve risorgere l'uomo e l'umanità con la pace. Dove c'è la
divisione deve risorgere la relazione con il perdono, con
l'incontro, con il dialogo. Scegliamo questa luce, viviamo di
questa luce".
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