Ancora una protesta in strada per
i lavoratori casertani dell'azienda Softlab, impegnati in una
vertenza che va avanti da qualche anno, ovvero da quando sono
fuoriusciti dagli organici della multinazionale Jabil con
stabilimento a Marcianise (Caserta), per essere riassunti in
Softlab dietro incentivo corrisposto dalla stessa Jabil.
Domani, 24 aprile, i circa 200 lavoratori Softlab terranno un
presidio a Napoli a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione
Campania "per denunciare ancora una volta alle istituzioni
locali e nazionali - scrivono in una nota congiunta le
segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil,
Fim-Cisl, Uilm e Failms e Ugl - la grave situazione nella quale
versano i lavoratori della Softlab di Maddaloni, ormai da mesi
senza stipendio e senza nessun sostegno al reddito". E se non ci
saranno risposte i sindacati annunciano "una manifestazione a
Lecce nei pressi del Grand hotel di lusso di proprietà dell'
amministratore unico di Softlab, affinchè si faccia un esame di
coscienza e provveda a dare ai suoi dipendenti e alle loro
famiglie tutto ciò che spetta loro di diritto".
La Softlab si era impegnata ad avviare produzioni nel
Casertano proprio con gli ex Jabil, ma questi ultimi sono quasi
sempre stati in cassa integrazione senza essere impegnati,
eccetto un piccolo gruppo di loro, in commesse lavorative.
Qualche settimana fa è stata nuovamente prorogata di sei mesi la
cassa integrazione scaduta a gennaio, ma, spiegano i sindacati,
"purtroppo ad oggi questa proroga condivisa con il Mimit
(Ministero Imprese e Made in Italy, ndr) non ha avuto ancora
attuazione, soprattutto a causa dell'azienda che ritarda le
dovute comunicazioni e dimostra sempre di più la scarsa
sensibilità nei confronti dei lavoratori che vivono, insieme
alle proprie famiglie, una situazione drammatica; la Softlab non
ha infatti mantenuto gli impegni presi nelle sedi istituzionali,
per la realizzazione del progetto di ricollocazione degli ex
lavoratori Jabil". Oltre ai lavoratori che attendono la cig, ce
ne sono altri, impegnati in attività lavorative nei mesi scorsi,
che avanzano stipendi arretrati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA