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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
Il celebre libro di Tiziano Terzani 'Un indovino mi disse', oggetto in questi giorni di una riedizione illustrata da scatti inediti messi a disposizione dalla moglie, Angela Staude, è diventato uno spettacolo con Peppe Servillo. Volume e spettacolo prendono spunto da un episodio avvenuto nella primavera del 1976, quando a Hong Kong un vecchio indovino avverte Terzani: "Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai". Terzani decide di assecondarlo, e quella scelta diventa per lui l'occasione per vivere un anno diverso. Continua a fare il suo mestiere di giornalista, ma con un altro punto di vista. Indaga il misterioso rapporto dell'uomo con il destino, e approfondisce il diverso modo di viverlo in Oriente e Occidente. Viaggia molto in Asia, dove vive, ma lo fa spostandosi in treno, in nave, in auto, a piedi, e perfino a dorso di elefante. Gli incontri di quell'anno fatidico lo aprono al mondo della spiritualità, che non abbandonerà più per il resto della vita. Il reading-spettacolo è andato in scena in prima nazionale ieri, a vent'anni dalla morte di Terzani, al grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino. E' stato prodotto da Intesa Sanpaolo in collaborazione con The Italian Literary Agency e Longanesi, editrice storica dello scrittore. In scena Servillo è accompagnato dal musicista e cantante Natalio Luis Mangalavite, alle loro spalle su un grande schermo scorrono gli scatti in bianco e nero scelti per la nuova edizione del libro. Prima del reading c'è un intervento della stessa Angela Terzani Staude. La regia è di Lorenzo Pavolini. Questa sera si replica al Franco Parenti di Milano, poi lo spettacolo sarà portato in alcuni festival in giro per l'Italia. L’esperienza dei reading teatrali di Intesa Sanpaolo, curati da Giulia Cogoli, è una tradizione che prosegue dopo appuntamenti che negli anni hanno coinvolto personalità come Daniel Pennac, Paolo Rumiz, Benedetta Tobagi, Maurizio de Giovanni. Il grattacielo è sede di lavoro per duemila persone, e oltre 135 mila ne hanno finora seguito le attività culturali.
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