"Il bio può essere un volano di
sviluppo anche per le imprese delle aree interne montane. A
livello nazionale è stato raggiunto il 19% di superficie
agricola coltivata a biologica, se questa crescita continuerà
potremo raggiungere la quota del 25% già nel 2027 ovvero tre
anni prima del 2030, target europeo fissato dalla strategia farm
to fork". Così Luigi D'Eramo, sottosegretario all'Agricoltura,
Sovranità alimentare e foreste, a margine del convegno nazionale
'Appuntamento con il bio', promosso da Ismea e in corso di
svolgimento all'Aquila.
Nel corso dei lavori viene presentato in anteprima il
rapporto Bio in cifre relativo al 2022, realizzato da ISMEA e da
Ciheam Bari. "Noi stiamo puntando molto sul potenziamento del
biologico - ha continuato D'Eramo -. Lo dimostra l'approvazione
di una legge specifica e stiamo andando avanti con i decreti
attuativi, e tra gli obiettivi più importanti c'è la nascita di
un marchio bio, che andrebbe ulteriormente a certificare la
qualità ma anche dei metodologie di coltivazione dei nostri
prodotti ponendoci così ancor più come forti interlocutori sui
mercati internazionali. Quella della certificazione è un iter
chiaramente complesso e ci stiamo lavorando da mesi con continue
interlocuzioni con tutte le organizzazioni, perché dovrà essere
una misura condivisa".
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