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Sembrava morte naturale, ma fu massacrata dal marito

Sembrava morte naturale, ma fu massacrata dal marito

La donna registrò le violenze, file di 40 muniti acquisito da Cc

FIRENZE, 08 marzo 2015, 18:45

Matteo Leoni

ANSACheck

Marinella Bertozzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Marinella Bertozzi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Marinella Bertozzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando fu trovata senza vita nella sua casa di Querce nel comune di Fucecchio (Firenze), la sera del 30 ottobre scorso, si pensò a un caso di morte naturale. Ma le indagini hanno dimostrato che Marinella Bertozzi, casalinga di 50enne, fu uccisa brutalmente dal marito. La colpì con calci, pugni, le spezzò addosso un manico di scopa metallico. Giacomo Benvenuti, operaio di 40 anni, è stato arrestato stamani dai carabinieri, dopo l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Firenze.

Le violenze, le minacce di morte, andavano avanti da tempo. Sono documentate anche da un file audio di 40 minuti registrato dalla donna su consiglio del fratello. "Ti spacco il muso - dice il marito -, ti tronco tutta... Alzati... Con me devi essere una gazzella". "Sono qui", minaccia. Poi il rumore di schiaffi e di un oggetto, forse un bastone, che colpisce il corpo della moglie. Lei urla e lo implora di smettere. Le rimproverava sempre di tramare alle sue spalle insieme al fratello, e di non pulire bene la casa. E la sera del 30 ottobre la picchiò fino a ucciderla, ripulì la casa col disinfettante e chiamò il 118, dicendo che aveva avuto un malore e che non era sicuro se respirasse ancora. Il medico non rilevò segni di morte violenta. Per capire come questo sia stato possibile, sono in corso ulteriori indagini dei carabinieri. I risultati dell' autopsia dicono che il decesso fu causato da shock emorragico dovuto a lesioni a livello addominale che hanno interessato vari organi.

I medici hanno rilevato anche contusioni al cranio e al collo dovute ad un tentativo di strangolamento, e al torace, oltre a fratture delle costole. Quando è morta, la donna era sotto l'effetto di alcol e tranquillanti, in cui si era rifugiata per sopportare i soprusi del marito tiranno. Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata dal fratello della vittima, che conosceva il temperamento violento di Giacomo Benvenuti. L'esame del luminol ha rivelato tracce di sangue e di fluidi corporei sulle pareti, sui pavimenti della casa, nel letto, su moltissimi soprammobili. La situazione tra i due non era mai stata idilliaca, anche prima del loro matrimonio celebrato nel dicembre 2013: "Mi ha dato due manate sulla bocca, una all'orecchio e una tirata di capelli, poi mi ha detto 'ora vai a denunciarmi'. Gli ho risposto di no". È uno degli sfoghi che Marinella, da fidanzata, affidava alle pagine del suo diario personale. In paese tutti sapevano, ma lei difendeva sempre il marito. Diceva che i lividi se li era fatti cadendo, che a graffiarla era stato il cane. La sera in cui morì però aveva più paura delle altre volte: "Questa volta le gambe non ce le levo", disse uscendo da un bar, dopo una telefonata del marito.   

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