Ci sono anche tutti gli amici della 'scuola napoletana' a
salutare per l'ultima volta Luca De Filippo al Teatro Argentina.
Uno dopo l'altro, già dalle 14, stanno sfilando il produttore
Aurelio De Laurentiis e Toni Servillo, Luciano De Crescenzo e
Maurizio Casagrande, Marisa Laurito, il governatore della
Campania, Vincenzo De Luca e il grande erede dei De Filippo,
Carlo Giuffrè. "Non ho parole - dice molto commossa Lina Sastri
- forse Luca era stanco, come lo siamo tutti, di un mondo che
non ci corrisponde. Non siamo vecchi ma abbiamo visto un mondo
migliore". "Era un grande ricercatore - lo ricorda Enzo Decaro -
aveva l'entusiasmo di uno 'studente' del teatro, come quando
recitò Molière in napoletano". "Eravamo molto amici - dice
Vincenzo Salemme - abbiamo girato l'Italia insieme dal '77 al
'92 in tournèe, quando le tournèe si facevano per otto nove
mesi, come il militare. Aveva l'idiosincrasia per il
convenzionale, amava l'originalità". "Per me è stato di grande
ispirazione - ricorda Sergio Assisi - nei mesi in cui abbiamo
lavorato insieme ad un film di Lina Wertmuller. Interpretava mio
padre e mi ha regalato molti consigli per la vita e la
carriera". A rendere omaggio a Luca De Filippo anche l'ex
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, arrivato
insieme alla moglie Clio. "Era una grande persona ed un grande
artista, completamente dedicato alla professione", dice
Napolitano. Tra gli altri anche il direttore del Teatro Stabile
di Napoli, Luca De Fusco. "Proprio lunedì - dice - abbiamo
inaugurato l'anno accademico della scuola dello Stabile leggendo
il suo messaggio ai 'giovani colleghi'. Ciò che più colpiva era
la freschezza e l'entusiasmo che aveva verso i giovani. Con loro
e per loro diventava un ragazzino".
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