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La rinascita del Museo islamico del Cairo

La rinascita del Museo islamico del Cairo

Semidistrutto da un attentato kamikaze con 500 kg di esplosivo

21 ottobre 2014, 20:19

di Claudio Accogli

ANSACheck

Il museo Islamico del Cairo tenta di rinascere - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il museo Islamico del Cairo tenta di rinascere - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il museo Islamico del Cairo tenta di rinascere - RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto di Claudio Accogli

Mani esperte rimettono insieme i frammenti di un vaso in vetro vecchio di mille anni, mentre su un altro tavolo quel che resta di un reperto secolare è pronto a tornare a nuova vita. E' la sala restauro del museo di arte islamica del Cairo, semidistrutto a gennaio da un attentato kamikaze contro il quartier generale della polizia che si trova sull'altro lato della strada. I 500 kg di esplosivo piazzati su un'autobomba hanno letteralmente sventrato l'area, mandando in frantumi vetrine e reperti all'interno dell'edificio. "Per fortuna è stato costruito magnificamente, guarda come sono ridotti i palazzi vicini e quello della polizia", dice Ahmad, che ci accompagna in una esclusiva visita grazie all'autorizzazione concessa all'ANSA dal ministero delle Antichità. La splendida sede del museo è stata costruita a fine '800 dall'architetto italiano Alfonso Manescalo, e metteva in mostra oltre 2.500 pezzi di inestimabile valore, parte di una collezione di ben 102.000 reperti, arrivati da tutto il mondo, dalle moschee d'Egitto fino a Paesi come l'Iran, la Spagna o la Cina. L'Italia è protagonista del restauro delle centinaia delle opere d'arte danneggiate, con un finanziamento di 800.000 euro che pone il Belpaese in cima alla lista dei Paesi donatori. I lavori di ricognizione e stima dell'Unesco si avvalgono inoltre della collaborazione dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), perla dell'eccellenza italiana. Un team Unesco sbarcato di recente al Cairo ha definito i progressi fatti da gennaio "impressionanti". "Ci vorrà almeno un anno per la riapertura", spiega all'ANSA il direttore generale, Ahmad Alshoky: "Il fondo degli Emirati arabi ha deciso di coprire le spese per il restauro del palazzo, ora siamo in fase di progettazione dei lavori". Le sale del museo sono state per settimane setacciate dagli esperti, per poter rimettere insieme i reperti andati in frantumi. Ovunque i segni della barbarie terrorista: mura divelte, il soffitto sbriciolato, le vetrine letteralmente spazzate via dall'onda d'urto della violenta esplosione, costata la vita a 5 agenti, oltre 70 i feriti. Tanti archeologi corsero quel 24 gennaio verso il museo, consapevoli della "catastrofe" causata dall'attentato. Molti erano in lacrime. Poi hanno iniziato a raccogliere i frammenti dei reperti. Sono stati premiati, sono riusciti a mettere in salvo un pezzo di storia millenaria.

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