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Cio e tempesta doping, no sconti a medagliati

Bach: "Se ci sono colpevoli pagheranno. Ma niente terrorismo". Blatter lascia carica nel Comitato olimpico. Otto membri decadono, c'è anche lo 'zar' Smirnov A Kuala Lumpur eletti Lalovic e Ndiaye. Grecia olimpica è orfana

Sepp Blatter, dopo la Fifa, ha deciso di lasciare anche la carica nel Comitato olimpico internazionale (Cio). L'ormai ex presidente del calcio mondiale, travolto dallo scandalo sulla corruzione dei vertici Fifa, il 23 luglio scorso ha fatto recapitare al presidente del Cio, Thomas Bach, una lettera in cui - di fatto - rassegna le dimissioni. Sarebbe decaduto in ogni caso il 31 dicembre 2016, ma ha voluto anticipare i tempi del proprio addio, rinunciando alla carica. Blatter ha scritto che non sarebbe partito per Kuala Lumpur (anche per evitare problemi legati a un possibile estradizione negli Stati Uniti, da dove è partita l'inchiesta che lo coinvolge), città nella quale oggi si conclude la 128/a Sessione del Cio. "Dal 26 febbraio prossimo non sarò più nel mondo olimpico e non parteciperò più ai lavori della Commissione olimpica", le parole di Blatter. Il 26 febbraio 2016 si svolgeranno le elezioni per il nuovo presidente della Fifa, dunque da quel momento Blatter non sarà più a tutti gli effetti un dirigente sportivo. Lo svizzero, dunque, non parteciperà nemmeno alla 129/a Sessione del Cio, in programma a Rio dei Janeiro nei giorni precedenti l'inizio delle Olimpiadi brasiliane, il 2, 3 e 4 agosto della prossimo.
   
Nel meeting conclusivo della 128/a Sessione del Cio sono stati scelti i nuovi membri del Comitato internazionale olimpico (Cio) e ratificata la decadenza di alcuni di loro, come l'intramontabile russo Vitaly Smirmov, classe 1935, il più anziano in carica. Eletto nel 1971, già ministro dello Sport sovietico con Leonid Breznev, nonchè presidente del Comitato organizzatore dei Giochi a Mosca nel 1980 (quelli del boicottaggio dell'occidente). Dopo l'addio dello 'zar' Smirnov, il più anziano (di nomina, non sotto il profilo anagrafico) fra i membri Cio è diventato Dick Pound (Canada), seguito da Franco Carraro che, con Ottavio Cinquanta e Mario Pescante, forma il trio italiano in seno al Comitato olimpico. In questa sessione sono decaduti anche Lambis Nikolau, che lascia per la prima volta la Grecia orfana nel Cio, almeno fino alla Sessione di Rio de Janeiro (2, 3 e 4 agosto 2016); lo statunitense James Easton, sindaco del Villaggio olimpico a Los Angeles 1984; il messicano Olegario Vazquez Rana, presidente mondiale del tiro; il libanese Toni Khoury; l'uruguayano Julio Cesar Maglione, presidente mondiale del nuoto (Fina); Patrick Chamunda, presidente del Comitato olimpico zambiano; Andres Botero Philipsbourne, ministro dello Sport colombiano. Questi otto diventano comunque membri onorari del Cio. Importante conferma per lo spagnolo Josè Perurena, presidente mondiale della canoa, che rimarrà in carica altri quattro anni, e questo nonostante abbia già compiuto 70 anni, dunque di norma sarebbe dovuto decadere. Con queste decadenze, e con l'addio anticipato di Blatter, i membri del Cio scendono quindi a 93. Anche perché, oggi in Malesia, ne sono stati eletti due: Nenad Lalovic (Serbia), presidente mondiale della lotta, e Mamadou Diagna Ndiaye, presidente del Comitato olimpico senegalese, che proprio nei giorni scorsi aveva firmato a Roma un protocollo di cooperazione con il Coni. Giusto in tempo prima di entrare nel consesso olimpico a Kuala Lumpur.

Bach, tolleranza zero con chi lo ha usato il doping - Il presidente del Comitato internazionale olimpico, Thomas Bach, nel corso della conferenza stampa conclusiva della 128/a Sessione del Cio, a Kuala Lumpur, ha garantito "tolleranza zero" contro chi ha fatto uso di doping, per ottenere prestazioni e medaglie. Bach ha inoltre affermato che l'organismo olimpico "agirà contro qualsiasi atleta premiato, senza guardare in faccia nessuno", nel caso in cui dovessero essere individuati casi di colpevolezza, in relazione all'uso di sostanze vietate e dopo delle accuse che sono state rivolte al mondo dell'atletica leggera da un'inchiesta giornalistica. Bach ha detto che "sarà compito dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada) indagare per individuare eventuali casi di doping", dopo che sono state gettate ombre e manifestati diversi sospetti sulla conquista di un terzo delle medaglie alle Olimpiadi e ai Mondiali, nel periodo compreso fra il 2001 e il 2012, da parte della tedesca Ard tv e dal quotidiano inglese Sunday times, i cui giornalisti hanno avuto accesso ai risultati dei test di 12 mila provette di sangue di 5 mila atleti che erano inseriti nel database della Federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf).

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