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Kobe Bryant lascia: "Amerò sempre il basket". La carriera in foto della stella dei Lakers che ha fatto grande l'Nba

Nato nel 1978 è il terzo cestista più prolifico della storia, dopo Jabbar e Karl Malone. Ha vinto 5 campionati con i Los Angeles e due medaglie d'oro con la Nazionale Usa ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 e di Londra nel 2012.

Kobe Bryant lascia il basket. Uno dei più grandi giocatori di sempre ha annunciato il suo ritiro dall'attività agonistica. Non c'è appassionato di basket o semplicemente di sport che non conosca e stimi questo gigante di 37 anni che ha trasformato il basket, quello di qualità inarrivabile con la Nba, in uno spettacolo, in un divertimento senza confini. E lui stesso s'è divertito tanto e ha amato questo sport che lo ha reso grande, ricco e famoso in tutto il mondo. Che gli ha dato tante vittorie e lo ha visto al centro di mille battaglie fino all'ultimo canestro.



Il campione dei Los Angeles Lakers ha detto che a fine stagione si ritira, e l'ha fatto con un articolo in cui confessa tutto il suo amore per il basket, ma prende anche atto che è giunto a un momento della vita in cui cuore e muscoli, gambe e cervello non vanno più di pari passo.

Kobe: "Mi sono tolto un peso"

 

 

 

Sul sito del 'Players Tribune', la grande star della Nba ha scritto parole commoventi in una lettera aperta che comincia con "Cara pallacanestro", e aggiunge "Il basket - scrive Bryant - ha dato a un bambino di sei anni il sogno dei Lakers e lo amerò per sempre per questo. Ma se il mio cuore e la mia mente sono ancora pronti, il mio corpo sa che è ora di dire addio. Questa stagione è tutto quello che mi resta".



Nato a Filadelfia nel 1978, Bryant ha conquistato con i Lakers ben cinque titoli della Nba. Con la nazionale ha vinto la medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 e di Londra nel 2012.

Nella vita di questo campione c'è anche un po' di Italia. A 6 anni venne a vivere in Italia, al seguito del padre anche lui giocatore di basket a Rieti, Reggio Calabria e poi a Pistoia. Cresce a pane e basket, si appassiona anche lui. E a soli 18 anni il giovane Kobe fa il grande esordio in Nba.



E' il terzo cestista più prolifico della storia della Nba, dopo Jabbar e Karl Malone. L'annuncio di Bryant, per quanto imprevisto, non coglie di sorpresa l'ambiente della grande pallacanestro americana. Il campione è infatti alle prese con la peggiore stagione della sua ventennale carriera con i Lakers. Carriera che negli ultimi cinque anni è stata caratterizzata da diversi infortuni, solo due anni rimase fermo ben otto mesi per una lesione al tendine d'Achille.


L'avvisaglia, la prima davvero seria, che il suo tempo era quasi arrivato giunse il 12 aprile 2013: "ho eseguito un movimento comune -disse allora il campione- che ho fatto un'infinità di volte" e concluse fra dolori terribili. Quel giorno Kobe mise a segno ben 34 punti, e solo due giorni prima ne aveva segnati addirittura 47 in una partita nemmeno giocata per intero. Quasi un segno, il massimo della grandezza dell'atleta, prima di cominciare la lenta discesa verso l'addio. Quest'anno Bryant ha una media realizzativa di 15,7 punti a partita, con solo il 31,5% dei tiri andati a segno, l'andamento peggiore da quando è un professionista, e la sua squadra ne ha risentito.

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