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Juventus, dopo la festa tre giorni di riposo

Dopo pausa testa al Barcellona. Napoli aggrappato al derby, poi rifondazione

 Il riposo dopo la festa. La Juventus si concede una pausa dopo la doppietta scudetto-coppa Italia e dopo le celebrazioni di ieri, prima allo Stadium e poi in discoteca. E' stata lunga la notte dei bianconeri che hanno festeggiato i successi di questa stagione in un locale della pre-collina torinese. Poi tutti via verso tre giorni di relax, concessi da Massimiliano Allegri prima di iniziare a preparare la finale di Champions League del 6 giugno. La squadra si ritroverà a Vinovo mercoledì pomeriggio: da verificare le condizioni di Andrea Barzagli che durante la partita contro il Napoli ha accusato un problema muscolare al retto femorale della coscia destra. Questa mattina, intanto, allo Juventus Stadium, i vertici del club hanno incontrato gli oltre 400 J1897 Members, gli iscritti al programma più esclusivo di Juventus Membership, nel tradizionale meeting annuale. Il presidente Andrea Agnelli, gli amministratori delegati, Beppe Marotta e Aldo Mazzia, il Chief revenue officer, Francesco Calvo, hanno risposto alle domande dei tifosi.

Fretta di chiudere la stagione, voglia di dimenticare e rifondare. Il Napoli si sveglia aggrappato alla speranza di un ko della Lazio nel derby di domani, l'unico risultato che darebbe ancora un senso all'ultima sfida di campionato al San Paolo e una chance di accedere alla Champions. Ma anche in quel caso, gli azzurri dovrebbero recuperare in fretta determinazione, personalità e aggressività atletica, quello che è mancato nel match dello Juventus Stadium. Indipendentemente da come andrà, è però ormai chiaro che il Napoli è avviato alla rivoluzione. L'addio di Benitez è scontato e arriverà quando l'aritmetica chiuderà la stagione azzurra. Con l'iberico, che sogna il Real Madrid ma potrebbe accontentarsi del West Ham, andrà via anche il ds Bigon, non più in perfetta sintonia col presidente De Laurentiis dopo quattro anni. 

Ora è il patron azzurro a doversi caricare, come ha fatto sempre in questi dieci anni, il peso del rilancio del progetto Napoli e potrebbe doverlo fare senza i 40 milioni in tasca dell'avventura in Champions League. Ma rifondazione sarà comunque, seppure con un budget ridotto e considerando anche la necessità, per giocare l'Europa League, dei primi interventi da apportare allo stadio San Paolo, come i seggiolini e i bagni. In pole position per la panchina resta Mihajlovic, ma De Laurentiis si riserva la possibilità di giocarsi una carta a sorpresa. Per il mercato, in attesa, del ds, sono già chiari i ruoli chiave a partire dalla porta: Rafael andrà via, Andujar probabilmente pure. Napoli non vede l'ora di riabbracciare Reina che contribuirebbe alla crescita definitiva di Sepe, che tornerà dal prestito all'Empoli. Poi servirà un esterno destro per dare respiro al confermato Maggio e almeno due centrocampisti. Davanti ci potrebbe essere l'addio di Callejon, mentre resta in dubbio il futuro di Higuain, apparso sfiduciato a demotivato, incapace di dare la sterzata da campione nei momenti di difficoltà. L'argentino sente stretta l'Europa League e sembra non vedere l'ora di mettersi alle spalle la stagione. Sulla debacle di Torino è tornato Britos, che si è scusato per la testata a Morata sul Twitter del club, ormai l'unico mezzo di comunicazione autorizzato: "Chiedo scusa a tutti per il mio gesto, ho sbagliato e mi dispiace". Pentimento telegrafico e dovuto in attesa della stangata del giudice sportivo

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