AOSTA - Una storia millenaria che negli ultimi 40 anni ha ottenuto il riconoscimento moderno della qualità attraverso numerose attribuzioni di Denominazione di origine controllata e, sopratutto, l'apprezzamento del pubblico: stiamo parlando della viticoltura valdostana, un settore in forte espansione quantitativa e qualitativa che dà vita a superbi vini rossi e bianchi, oltre che a spumanti, passiti, vini da meditazione e grappe sempre più conosciuti nel panorama enologico non solo nazionale.
Il territorio della Valle d'Aosta protetto a Nord dalle correnti fredde e a Ovest dalle correnti umide dell'Atlantico grazie alla presenza delle Alpi, beneficia di un clima particolarmente adatto per la coltivazione della vite fin dall'epoca romana. Il clima temperato e secco ha permesso la produzione di vini sempre più nobili che, dopo l'attribuzione, negli anni 1971 e 1972, delle prime Denominazioni di origine controllata per i vini Donnas e Enfer, sono oggi riuniti sotto una sola Doc 'Valle d'Aosta' o 'Vallée d'Aoste' comprende tutti i vini di qualità della Valle.
Rappresentato da 7 sottodenominazioni di Zona e da 19 sottodenominazioni di vitigno, il panorama vitivinicolo Doc della regione alpina è di grande ricchezza. Frutto di riscoperta nei secoli sono i vini rossi ottenuti da vitigni autoctoni come l''Enfer', dal sapore intenso e corposo, il 'Mayolet', fine e delicato con note di frutti rossi, la 'Premetta', un rosato naturale, asciutto, fresco e molto gradevole, 'Fumin', 'Cornalin', il 'Petit Rouge', profumato di rosa canina e di viola, il 'Nus', secco e fruttato, 'Chambave' e 'Torrette', forse il più popolare un rosso armonico, dal sapore secco e asciutto, frutto dello stesso vitigno del 'Petit Rouge' e dell''Enfer'.
Ma la Valle d'Aosta è anche terra di grandi 'bianchi' come il 'Blanc de Morgex et de La Salle' che nasce alle pendici del Monte Bianco, un vino secco e delicato che svela aromi d'erbe di alta quota che viene vinificato anche come spumante oppure lo 'Chambave Muscat', tratto da uve di Moscato o il 'Nus Malvoisie', secco e duttile, capace di mutare in nettare fruttato da meditazione nella versione 'Flétri'. Meritano, inoltre, di essere assaporati gli 'Chardonnay', freschi e aromatici, prodotti lungo la Dora Baltea, oppure i 'Muller Thurgau', dal profumo intenso e aromatico, così come la 'Petite Arvine', fine e fruttato, fino al classico 'Pinot Gris', che in Valle d'Aosta assume profumazioni intense, quasi speziate.
Per il fine pasto, poi, non c'è meglio niente di meglio che un vino passito come il già ricordato Chambave Muscat Flétri oppure il Nus Malvoisie Flétri o le vendemmie tardive di Chardonnay, Pinot Gris e Muller Thurgau, mentre per chi predilige le grappe, c'è solo l'imbarazzo della scelta tra i distillati più morbidi e fruttati come le grappe di Chambave Muscat Flétri o di Nus Malvoisie e quelli più secchi e intensi come le grappe di Nebbiolo e di Fumin, oltre a numerosi acquaviti e grappe aromatizzate con le bacche o i frutti di bosco tradizionali delle Alpi.
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