La maestosità dell'ingegneria romana rivive nel ponte acquedotto del Pont d'Ael, situato lungo la strada che da Aymavilles conduce a Cogne; si tratta di una delle infrastrutture antiche più imponenti e spettacolari pervenute fino ai nostri giorni e tornata ora interamente fruibile dopo un lungo intervento di restauro.
Posta sul torrente Grand Eyvia, la grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra da taglio, è alta circa 56 metri e lunga più di 50. Un'iscrizione sul fronte nord consente la datazione all'anno 3 a.C., e ne ricorda il promotore e proprietario, Caius Avillius Caimus originario di Patavium (Padova), un ricco 'imprenditore' dell'epoca insediatosi nel nord-ovest della Gallia Cisalpina, che partecipava alla gestione delle cave di marmo bardiglio, individuate più a valle. Questo tipo di marmo presenta un colore che va dal grigio-azzurro al grigio-perla venato e non è difficile riconoscerlo in gran parte dei monumenti pubblici e privati dell'Aosta romana.
Il monumento aveva una duplice funzione, ponte e acquedotto. Si presenta, infatti, suddiviso in due livelli: un condotto superiore pavimentato in grosse lastre squadrate (lo 'specus') e originariamente impermeabilizzato che consentiva il passaggio dell'acqua, e un camminamento inferiore, largo circa un metro, aerato e illuminato, che consentiva il transito di uomini e animali.
I recenti lavori di ricerca, restauro e valorizzazione del Pont d'Ael sono consistiti, oltre che in una serie di campagne di scavo archeologico e nel completo restauro conservativo del ponte-acquedotto, anche nella realizzazione di un percorso di visita e nel recupero di un fabbricato adiacente che è diventato il Centro di interpretazione del sito.
Il percorso ad anello si sviluppa dapprima nel condotto superiore lungo l'antico percorso dell'acqua, per poi entrare nel livello pedonale lungo un camminamento in pietra nascosto alla vista, interno al ponte acquedotto. Parte dell'itinerario si svolge su passerelle trasparenti che permettono di ammirare l'interno della struttura e regalano qualche 'brivido' per l'impressione di camminare nel vuoto. Infine, il tragitto si conclude sulla sponda destra dove è stata riprodotta, con una passerella in acciaio, l'antica strada romana di servizio ricavata nella roccia naturale che conduce al Centro visitatori.
Nell'ambito delle celebrazioni per il Bimillenario della morte dell'Imperatore Ottaviano Augusto, l'Amministrazione regionale valdostana ha organizzato un ciclo di visite guidate su prenotazione dal 7 al 10 agosto (numero verde 800110051 tutti i giorni dalle 8 alle 17). Curate dagli archeologici della Soprintendenza regionale le visite proporranno un'accurata spiegazione delle caratteristiche monumentali dell'opera, della sua storia e dell'inserimento del monumento nel contesto storico e paesaggistico-naturale. Il percorso è accessibile con scarpe comode. Per info www.regione.vda.it.
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