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Castelli in Valle d'Aosta, perle nel cuore delle Alpi

Ricchezza e cultura un tempo di pochi e oggi accessibili a tutti

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Cultura, favole, arte e tracce di guerre passate arricchiscono l'imponenza dei castelli arroccati tra le montagne della Valle d'Aosta. Il carattere difensivo e residenziale con cui nei secoli sono stati costruiti lascia oggi spazio alla fruibilità. Grazie agli interventi operati nel corso degli anni da parte della proprietà - l'amministrazione regionale valdostana - oggi tutti hanno la possibilità di visitare strutture uniche, in grado di attrarre non solo famiglie e scolaresche ma anche grandi produzioni cinematografiche.
Luogo da favole e luogo di favola, il Castello di Fénis sfoggia una straordinaria architettura che coniuga i caratteri della fortificazione con quelli della residenza signorile che è stata costruita dai più importanti esponenti della casata degli Challant. Oggi ospita il museo del mobile valdostano, un richiamo anche al vicino Museo dell'artigianato di tradizione valdostano, il Mav, dove la tradizione si può vedere e costruire.
Ha un passato di guerre e un presente di cultura il Forte di Bard, l'imponente fortezza che domina la Bassa Valle d'Aosta. Affonda le proprie radici nell'Alto medioevo, ma le sue mura sono ancora attuali tanto da essere state scelte come location per alcune scene del sequel del colossal hollywoodiano "The Avengers". Appartenuto poi ai signori di Bard e ai Savoia, nel maggio del 1800 per ben due settimane ha resistito all'assedio dell'armata napoleonica. Restaurato dal 1996, oggi ospita il "Museo delle Alpi", polo museale delle alpi occidentali; "Le Alpi dei Ragazzi", un percorso interattivo interamente dedicato ai più giovani; "Le prigioni", itinerario storico dedicato al sito militare; sale dedicate a mostre temporanee e una piazza d'armi, palco di numerosi eventi culturali, rappresentazioni musicali e teatrali. La sommità della rocca si raggiunge anche con moderni ascensori panoramici.
Al Castello di Issogne l'arte risiede nei muri, sui muri e nella loro conformazione. Raffinata ed elegante dimora signorile del Quattrocento appartenuta per secoli alla famiglia Challant, oggi permette a tutti di vivere "un'esperienza da castellani": al suo interno sono sistemati elementi dell'originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell'Ottocento che, insieme a numerosi oggetti d'uso domestico, ripropongono l'ambientazione tardo quattrocentesca voluta dal pittore torinese Vittorio Avondo alla fine dell'800.
Travestito da residenza rinascimentale il Castel Savoia, a Gressoney-Saint-Jean, è in realtà una struttura di fattura moderna. Realizzato per volere della Regina Margherita di Savoia, il maniero di stile medioevale ha un aspetto fiabesco, esaltato da cinque torrette, una diversa dall'altra, che cingono l'edificio centrale. La struttura, proprio per il suo aspetto, è stata tra le principali location del film "Il peggior Natale della mia vita". Non lontano si trova il Walser ecomuseum, composto da tre diverse strutture che ospitano la testimonianza del patrimonio culturale, economico e sociale della popolazione Walser di origine germanica a Gressoney.
Un segno di forza, a guardia della Valle d'Aosta, è invece il Castello di Verrès, costruito su di un picco roccioso che domina il borgo sottostante. E' citato per la prima volta nel 1287 come proprietà dei signori De Verretio. Si presenta come un blocco compatto, di circa trenta metri di lato, dal carattere prettamente militare. Dopo tre secoli di abbandono, alla fine dell'800 la fortezza fu restaurata, grazie all'azione di un gruppo di intellettuali piemontesi.
Eclettismo ed eccentricità all'interno di un nucleo di storia: il Castello Reale di Sarre domina l'accesso all'Alta Valle d'Aosta. Dopo diversi passaggi di proprietà, fu acquisito dal re d'Italia Vittorio Emanuele II che ne fece la sua dimora di caccia. L'edificio attuale, che comprende un nucleo più antico disposto attorno alla torre quadrata, fu edificato agli inizi del XVIII secolo. La Galleria d'accoglienza ospita i ritratti, dipinti o scolpiti, dei componenti della stirpe sabauda mentre nelle altre sale sono illustrate organizzazione e tecniche della caccia praticata dalla famiglia sabauda. Al primo piano, si aprono le sale dell'appartamento reale con la suggestiva galleria e il vasto salone, decorati per volontà di Umberto I di Savoia con i trofei di caccia. Al secondo piano, è illustrata la storia della dinastia sabauda nel corso del XX secolo.
Potere e lavoro si ritrovano infine nel Castello Sarriod de La Tour a Saint-Pierre: circondato da alberi di mele che al momento della fioritura danno un aspetto fiabesco al complesso, il maniero risale nella sua parte più antica ai secoli XI e XII. La sua struttura architettonica nei secoli ha subito interventi di ampliamento e sviluppo, condotti non sempre in modo organico, conferendo l'aspetto irregolare e composito che oggi contraddistingue il castello. Un importante ciclo di dipinti murali del primo Duecento fa mostra di sé nella cappella, mentre all'esterno, nella sala contigua, sono presenti affreschi quattrocenteschi. Singolare e affascinante è la cosiddetta 'sala delle teste', che prende il nome dalla decorazione del soffitto ligneo.
Il Castello Gamba, che dall'alto di un promontorio domina Chtillon, è stato costruito agli inizi del '900 per volere di Charles Maurice Gamba, oggi ospita in 13 sale la collezione di arte moderna e contemporanea della Regione (oltre 1.500 opere). Un universo con il quale anche i più giovani possono entrare in contatto grazie alle sale riservate alle attività didattiche. Alla riflessione sullo spazio interno della creazione è poi dedicata la mostra "Au cur de la matière" dell'artista valdostana Giuliana Cuneaz, aperta fino al prossimo 5 ottobre.

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