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Cavalieri di Malta, 50 milioni di profughi nel mondo

Gran Maestro Ordine,allarme situazione conflitti e diritti umani

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(di Stefano Secondino)

Cinquanta milioni di profughi in tutto il mondo. Le leggi internazionali sempre più calpestate da interventi militari e violenze sui civili. E tutto questo mentre nei Paesi ricchi si diffonde una cultura dell'indifferenza.
Matthew Festing, il Gran Maestro dell'Ordine di Malta, l'ente assistenziale cristiano fondato quasi un millennio fa, non ha usato toni diplomatici stamani parlando nei suoi auguri di inizio anno agli ambasciatori dei Paesi presso i quali l'Ordine è accreditato. Parlando nella sede romana dell'istituzione, sull'Aventino (famosa per il buco della serratura del portone dal quale si vede il Cupolone), Festing ha tracciato un quadro delle attività nel mondo dei Cavalieri di Malta. Ma ha anche lanciato un grido di allarme sulla situazione internazionale di guerre e diritti umani.
"In questo momento nel mondo ci sono 50 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni, povertà e carestie - ha detto Festing -. L'esodo di una intera nazione. Sotto la ormai fragile copertura di una pretesa pace globale, il numero di conflitti locali è in aumento".
In questo scenario di guerra frammentata, la prima vittima sono i diritti umani. "L'epoca in cui viviamo è segnata da una graduale minore applicazione delle leggi umanitarie - ha scandito il Gran Maestro -. Il rispetto dei principi del diritto è sotto attacco da più fronti, come dimostrato dal ricorso sempre più frequente agli interventi militari, che invece di ridurre gli atti di violenza, contribuiscono all'aumento del numero di vittime civili e dei danni collaterali".
E come contraltare all'orrore, aumenta anche l'indifferenza.
"Le società sviluppate coltivano quella che Papa Francesco ha chiamato la mondializzazione dell'indifferenza - ha detto Festing - un confortevole sonno dell'anima che ci rende sordi ed insensibili di fronte al dolore del nostro prossimo".
In questo scenario, l'Ordine fondato a Gerusalemme nel 1048 per assistere i pellegrini, rivendica il suo impegno a favore degli ultimi. Il Gran Maestro cita ancora Bergoglio: "L'Ordine accoglie pienamente il recente invito di Papa Francesco di 'sporcarsi le mani' con la fragilità dei nostri fratelli nelle periferie abbandonate del nostro mondo".
Presente in 120 Paesi in cinque continenti, forte di 13.500 membri, 80 mila volontari e 25 mila sanitari, l'Ordine in questo momento assiste i profughi iracheni in fuga dall'Isis con un ospedale e vari ambulatori nel Kurdistan e in Turchia. Nei Paesi africani colpiti da ebola gestisce centri medici ed invia medicinali ed attrezzature. Sempre in Africa, gli operatori dell'Ordine lottano contro l'aids e sfidano le guerre civili in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan.
Ma l'Ordine di Malta è presente anche nei Paesi sviluppati, soprattutto nelle periferie più povere del mondo ricco.
L'immigrazione è una delle frontiere sulle quali lavora di più.
A Lampedusa è attivo 24 su 24 per accogliere i migranti, come pure nelle banlieue di Francia, Belgio, Germania, Spagna ed Italia.
I Cavalieri non lasciano le aree di crisi dopo le emergenze.
Nell'estremo oriente devastato dallo tsunami, ad Haiti e nelle Filippine, l'Ordine di Malta è rimasto sul posto per curare progetti di ricostruzione.

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