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Giffoni: Veltroni, film su Villeneuve ed un libro sul padre

'Sforzarsi di recuperare un sistema di valori'

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GIFFONI VALLE PIANA (SALERNO) - Un docufilm su Gilles Villeneuve, uno su Milano e un libro sul padre: Walter Veltroni, ospite del Giffoni Film Festival, parla dei suoi prossimi progetti. "Il mio prossimo film sarà un documentario su Gilles Villeneuve - dice - una meraviglia di pilota, un uomo morto volando perché ha continuato il volo mentre la sua macchina si impennava, gli si staccarono le cinture di sicurezza. I voli interrotti - ha spiegato Veltroni - mi hanno sempre affascinato molto".
Il docufilm sarà prodotto da Sky (come i due precedenti lavori dell'ex sindaco di Roma, "Quando c'era Berlinguer" e "I bambini sanno") e andrà in onda su Sky Cinema a settembre prossimo.
A settembre andrà nelle sale un film su Milano che Veltroni ha girato insieme con altri registi mentre ha appena finito di scrivere un libro "molto difficile" su suo padre (Vittorio Veltroni, giornalista e dirigente Rai), o, meglio, "sulla ricerca di mio padre, morto a 37 anni quando io ne avevo uno, quindi non l'ho mai conosciuto".
Ai ragazzi del Giffoni Veltroni ha parlato anche di politica: "Questa è una società precaria - ha detto - è precario il lavoro, la famiglia, sono precari i rapporti personali. Bisogna sforzarsi di recuperare un sistema di valori, non essere inchiodati a un selfie. Quello che mi spaventa di più oggi è la disattenzione verso quel che accade nel mondo. Abbiamo perso la memoria, stiamo diventando una società dell'Alzheimer, che è una malattia terribile, non ricordiamo quello che ci è accaduto".
"Il compito della politica - sostiene Veltroni - è restituire la speranza, non la paura. La responsabilità politica di un Paese deve essere affidata a persone che abbiano competenze e visione. Le figure più importanti che hanno cambiato il mondo nel modo giusto, da Roosevelt a Kennedy, sono politici che avevano visioni e valori. Se la politica diventa un modo per mantenere il potere è un male. Per mia scelta non ho ruoli politici da anni. Quando ero sindaco di Roma organizzai un funerale in Campidoglio di 13 somali morti a Lampedusa di cui nessuno si occupava. E' facile fare discorsi razzisti e praticare odio, i bambini vogliono un mondo che non abbia un colore solo e i giovani che arrivano in Italia ci aiuteranno a crescere".
Veltroni ha parlato lungamente proprio dei bambini: "Qualsiasi cosa io abbia mai fatto nella mia vita, dal sindaco allo scrittore, passando per la politica in generale, ci sono sempre stati i bambini. Mi piace la loro profondità, il loro candore, la loro spietatezza. Con la loro sincerità, infatti, sanno e possono essere anche spietati".
Sul suo film "I bambini sanno", proiettato a Giffoni come evento speciale, ha detto: "Sono andato ad ascoltare quei bambini perché ero incuriosito dal conoscere il loro punto di vista. I bambini sono inaspettati, poetici, sorprendenti. Oggi sono diventato amico di questi bimbi tra gli otto e i dodici anni che vivono in quel tempo delle grandi domande che probabilmente sono le stesse che tutti i bambini, in ogni tempo, si sono fatti. Sicuramente i tempi influenzano la percezione delle cose ma gli interrogativi restano comunque simili. Quella credo sia l'età più bella, non si è più tanto piccoli e non si è ancora troppo grandi. Quell'età rappresenta l'impronta di ognuno di noi, quello che saremo un domani. I bambini sono sempre positivi, anche quelli malati. Loro corrono verso le cose senza paura".

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