TRENTO - "Nella classifica internazionale Pisa (2009) la relazione tra il titolo di studio dei genitori e quello dei figli è tra i più bassi. La Finlandia è il Paese con la maggior differenza, quindi la maggiore mobilità, al contrario dell'Ungheria. La Germania, al 13/o posto, è terz'ultima, mentre l'Italia è al 9/o posto". Falso mito dunque il modello di apprendistato tedesco. A sostenerlo, oggi al Festival dell'economia a Trento, la sociologa Heike Solga, che lavora a Berlino. "Il programma di apprendistato - ha spiegato - garantisce l'accesso all'università. Di fatto però solo il 2% degli universitari è composto da giovani che hanno completato questo percorso. Dunque è un sistema molto frammentato, stratificato. In questo sta la debolezza del sistema tedesco. L'immobilità sociale parte dai banchi di scuola, perché fin dall'inizio del percorso, non vi è permeabilità tra i due modelli di formazione - universitario e di apprendistato - né mobilità tra i due nel corso della carriera formativa dello studente. Ad esempio è difficile cambiare occupazione o migliorare la propria posizione con la formazione, e questo aumenta il rischio di esclusione dal mercato del lavoro".
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