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'Batailles' de reines, fil rouge della cultura rurale valdostana

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AOSTA - In Valle d'Aosta la storia delle 'batailles de Reines' si intreccia con quella dell'allevamento delle bovine, elemento determinante della cultura agro-pastorale della regione alpina. Da sempre all'interno delle mandrie condotte negli alpeggi durante la stagione estiva le vacche delle razze valdostane pezzata rossa, castana e pezzata nera - caratterizzate dalla loro irascibilità e dal comportamento gerarchico - combattono istintivamente in maniera incruenta per stabilire la supremazia nel gruppo eleggendo, in maniera naturale, la 'regina'. Da questi 'combats' nasce anche l'usanza di abbellire le corna delle bovine in occasione della festa della 'Desarpa', quando le mandrie discendono a valle in autunno attraversando i villaggi tra due ali di folla che salutano la fine di un periodo di duro lavoro da parte degli allevatori e il ricongiungimento delle famiglie.

La 'Reina di cornes' (regina delle corna) apre il corteo con il caratteristico 'bosquet' rosso, seguita dalla 'Reina di lacé' (regina del latte, la bovina più produttiva) decorata con un 'bosquet' bianco. Il bosquet è una composizione fatta di rami di pino decorati con fiocchetti e fiori colorati di cartapesta: simbolicamente il ramo della regina del latte sorregge un secchiello mentre sul ramo della mucca battagliera è incastrato uno specchietto.

Le prime testimonianze delle Batailles risalgono agli inizi del XVII secolo, ma è nel nel 1858 che l'abate Jean Baptiste Cerlogne, poeta franco-provenzale, raccontò dei combattimenti tra le bovine che allora si disputavano nel vallone di Vertosan nel poema 'La bataille di vatse à Vertosan'. Cerlogne racconta della sua escursione nel vallone di Vertosan, della preparazione degli animali, e del clima di festa tra la popolazione, con le donne che sfoggiavano gli abiti della festa e gli uomini impegnati a giocare a palet, un gioco tradizionale, a mangiare e bere aspettando il clou della giornata costituito dai confronti tra le 'regine'.

Dai tempi del celebre poeta dialettale poco è cambiato nello svolgimento delle batailles, se non per quanto riguarda l'organizzazione dell'evento che, con il trascorrere dei decenni, ha assunto una dimensione professionale. La spontaneità della tradizione è, però, rimasta intatta così come il seguito da parte della popolazione valdostana che attende per tutto l'anno la disputa delle diverse eliminatorie e l'arrivo del 'combat final' che culmina in una grande festa popolare.

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