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Corte suprema Usa sospende l'esecuzione di una donna

Problemi con il farmaco. La condannata ha ucciso il marito

L'esecuzione capitale di Kelly Renee Gissendaner, 46 anni, prima donna condannata in Georgia da 70 anni a questa parte, è stata sospesa dalla Corte suprema è stata rinviata dalle autorità carcerarie a causa di problemi con il farmaco utilizzato. La decisione è stata presa la scorsa notte dalle autorità carcerarie dopo che l'esecuzione era già stata sospesa in attesa di una pronuncia della Corte Suprema su nuovi elementi presentati dai legali della donna.

Il pentobarbital, questo il nome del farmaco utilizzato per le esecuzioni in Georgia, sembrava opaco e su consiglio di un farmacista l'esecuzione è stata rinviata a data da stabilirsi. L'applicazione della condanna a morte, prevista inizialmente per le 19.00 di ieri (locali, l'1.00 di oggi in Italia), era stata sospesa in attesa dell'esame da parte della Corte Suprema di un nuovo ricorso presentato dai legali della donna.

Kelly Renee Gissendaner è stata condannata per aver ucciso nel 1997 il marito, Douglas Gissendaner. La sospensione è stata la risposta dell'alta corte dopo che il tribunale aveva respinto la richiesta di sospensiva presentata dai difensori della donna, motivata con la scarsa trasparenza delle procedure per l'iniezione letale applicate in Georgia. Inoltre, era stato chiesto alla corte di tenere in conto che la donna non aveva ucciso il marito con le proprie mani, e che aveva poi comunque seguito un percorso di riabilitazione. In precedenza, il giudice aveva ritenuto che la Gissendaner avesse progettato l'uccisione del marito da parte del suo amante, Gregory Owen, che sarà liberato sulla parola tra otto anni dopo aver avallato la condanna della donna e aver testimoniato contro di lei. Kelly Renee Gissendaner sarebbe la sedicesima donna americana messa a morte da quando la Corte suprema ha riammesso la pena di morte, nel 1976. Nello stesso periodo gli uomini messi a morte sono stati 1.400. 

   

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