Giovane comunicatore prima ancora che giovane politico. Così, da sempre, molti vedono la figura di Matteo Renzi. In effetti tutta la sua carriera politica, fin dalla corsa per il suo primo incarico istituzionale, la presidenza della Provincia di Firenze, è stata caratterizza dalla scelta di slogan efficaci. Una frase di Robert Powell, fondatore dello scoutismo, ha guidato il suo impegno: "Lasciare il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato".
Nello scontro tra vecchie e nuove posizioni del partito, in un solo anno Matteo Renzi e' riuscito a ribaltare la sconfitta alle primarie del 2012. Il sindaco di Firenze, che non ha mai smesso di credere alla necessità di portare aria fresca nel partito, non ha risparmiato critiche ai metodi della vecchia classe dirigente e allo stesso presidente del consiglio Letta, ha spesso attaccato frontalmente la direzione del partito e lo stesso Bersani nostante pranzi piu' o meno conciliatori.
Il giovane rottamatore dopo la sconfitta del 2012 trasforma il suo stile casual, il suo linguaggio franco e la sua ironia in strumenti di comunicazione. Va spesso in televisione. E' ospite nel programma di Maria de Filippi, Amici, va Porta a Porta, a 'Che tempo che fa', alle 'Invasioni barbariche'.
L'ex boy scout vince le primarie con il 68% delle preferenze e diventa il nuovo segretario del Pd. Poi l'assalto a Palazzo Chigi. E poi l'Europa