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GRAFICO Costa Concordia: così sarà smaltita

In tre grafici realizzati per l'ANSA i momenti chiave della vicenda

GRAFICO 1: Lo smantellamento. Genova è pronta

Se mai dovesse continuare, la macabra caccia ai "trofei" della Costa Concordia iniziata dopo il naufragio al Giglio ad opera, finora, di sconosciuti, si scontrerà a Genova con rigide regole fissate dagli armatori e dagli operatori responsabili dello smaltimento. E' quanto trapela tra gli addetti ai lavori sulla banchina del Vte del porto di Prà-Voltri durante le fasi finali dell'attracco della Concordia a Genova. La scomparsa della campana di bordo e di altri oggetti nei concitati giorni seguiti al drammatico naufragio - finiti poi anche all'asta su siti come E-Bay - ha spinto a prendere ogni precauzione durante le fasi della demolizione. Migliaia di oggetti, arredi, impianti, infissi saranno perciò catalogati, smontati e sbarcati seguendo un criterio base per dividerli: da una parte quelli da eliminare, dall'altra quelli da riciclare. L'acciaio sarà completamente riciclato: lo scafo sarà tagliato a pezzi di varie dimensioni e poi fuso in altoforno per potere essere poi riusato. Analogo destino per i pezzi metallici dei giganteschi motori diesel che, essendo rimasti sommersi per mesi, saranno in pessime condizioni. Niente recupero, dunque, ma riuso del metallo. Gli arredi e gli oggetti di bordo - come rubinetti e gabinetti, fiches del casinò e posate dei ristoranti, quadri, lenzuola e materassi - sono tra le parti più appetibili per eventuali cacciatori di cimeli. Il loro destino sarà deciso durante la catalogazione. Una parte finirà in discarica l'altra sarà recuperata. Spetta alle ditte diventate oggi proprietarie della nave e riunite in consorzio - Saipem e San Giorgio - decidere la loro destinazione finale. Ma l'impegno per evitare che pezzi della Concordia possano diventare macabri souvenir sarà massimo garantiscono dalla banchina. Souvenir no, ma qualche oggetto o parte significativa della nave potrebbe andare ad arricchire il Museo del Mare di Genova, come ha pensato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando: "E' un'ipotesi, ma servirebbe non solo a non dimenticare, ma anche a scongiurare effetti antipatici come le aste su E-Bay".

GRAFICO 2: La rotta dell'ultimo viaggio. Tutti i numeri

Stazza, costi, danni: quella della Concordia e del suo naufragio, in cui hanno perso la vita 32 persone, è una storia fatta di cifre. Ecco una mappa dei numeri che ruotano attorno alla nave e alla sua vicenda.
LA NAVE - Con una stazza 114.500 tonnellate, 290,2 metri di lunghezza e 35,5 metri di larghezza, un'altezza sul pelo dell'acqua di 61,5 metri più 8,20 metri di pescaggio, la Costa Concordia aveva 1.500 cabine in grado di accogliere sino a 3.780 passeggeri e e 601 cabine per l'equipaggio. Costruita dai cantieri navali della Fincantieri di Genova Sestri Ponente, è stata varata il 2 settembre 2005. Contava 13 ponti passeggeri. I due motori, capaci di una potenza pari a 21,0 MW, potevano farle raggiungere la velocità massima di 23,2 nodi, con un'andatura di crociera di 19,60 nodi. A quella velocità, la Concordia aveva un'autonomia di 10-14 giorni.
LE PERSONE A BORDO IL GIORNO DEL NAUFRAGIO - La sera dell'incidente a bordo c'erano con 4.229 persone: 3.216 passeggeri e 1.013 membri dell'equipaggio.
I COSTI - Ammontano a oltre 700 milioni le spese per la rimozione e per la demolizione del relitto. Il consorzio San Giorgio, Mariotti e Saipem che curerà lo smantellamento del relitto, ha presentato con un costo che si aggira attorno ai cento milioni e che rappresenta il tetto massimo fissato dagli assicuratori. Un costo che fa salire a oltre 700 i milioni spesi per rimuovere la nave.
IL CARBURANTE - Una delle operazioni effettuate sul relitto ha riguardato il recupero del carburante, per evitare contaminazioni ambientali: complessivamente sono stati aspirati 2042,5 metri cubi di idrocarburi.
DANNI E CIFRE - Durante il processo, tuttora in corso, lo Stato - che si è costituito parte civile attraverso l'Avvocatura dello Stato - ha chiesto oltre 37 milioni di euro di danni subiti per il disastro della Concordia. Complessivamente sono oltre 250 le parti civili ammesse al processo. Il Comune dell'Isola del Giglio ha chiesto danni quantificabili in almeno 80 milioni di euro. Mentre il pool di avvocati che assiste i passeggeri ha chiesto 500 mila euro per ogni naufrago.
L'ULTIMO VIAGGIO - Il viaggio del relitto della Concordia dal Giglio a Genova, conclusosi oggi, è stato di circa 180 miglia nautiche, cioè intorno ai 330 chilometri.

GRAFICO 3 La vicenda: ecco una cronologia dei fatti.

13 gennaio 2012, ore 21.42: la Costa Concordia salpata Civitavecchia per la prima tappa di una crociera nel Mediterraneo, 4.229 persone a bordo, urta uno scoglio nei pressi del Giglio: sullo scafo, lato sinistro, si apre uno squarcio di 70 metri. La nave subisce un violento sbandamento e si arena su uno scalino roccioso: nell'incidente muoiono 32 persone. Già nelle prime ore dopo il naufragio emerge, in negativo, la figura del comandante Francesco Schettino
16 gennaio 2012: è proprio su di lui che si concentrano le indagini: Schettino viene fermato, va prima in carcere poi ai domiciliari. Molti gli aspetti da chiarire: dal cosiddetto "inchino", cioè una manovra di avvicinamento al Giglio per porgere una sorta di saluto, al comportamento del comandante durante il naufragio, all'invio di richiesta di soccorso
17 gennaio 2012: Schettino si difende dalle accuse di fronte agli inquirenti. Viene diffusa la sua telefonata dopo il naufragio con il capitano della Capitaneria di Livorno Gregorio De Falco: l'ordine di quest'ultimo a Schettino, quel "vada a bordo, c....", fa il giro del mondo
10 aprile 2012: la Cassazione decide che Schettino resta ai domiciliari
18 giugno 2012: con le manovre per il 'taglio' dell'albero della nave, partono le operazioni di rimozione: esecutore del progetto un consorzio di imprese guidato dalla statunitense Titan e dall'italiana Micoperi.
5 luglio 2012: revocati i domiciliari a Schettino, obbligo di dimora a Meta di Sorrento.
20 dicembre 2012: chiuse le indagini sul naufragio, 8 gli indagati a cui viene notificato, tra cui Schettino: per lui le accuse sono di omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di persone incapaci di provvedere a se stesse, abbandono di nave, omessa comunicazione dell'incidente alle autorità marittime.
15 gennaio 2013: medaglie d'oro al valor civile ai Comuni del Giglio e di Monte Argentario per gli aiuti offerti ai naufraghi.
10 aprile 2013: il gip accoglie la richiesta di Costa Crociere, che patteggia una sanzione da un milione di euro ed esce dall'inchiesta
22 maggio 2013: gup rinvia a giudizio Schettino per tutti i reati contestati. Revocato l'obbligo di dimora
20 luglio 2013: prime condanne per il naufragio: 5 coimputati patteggiano pene tra un anno e 6 mesi e due anni e 10 mesi
16 settembre 2013: parte il "parbuckling", la rotazione della nave, sotto la direzione del sudafricano Nick Sloane. Il giorno dopo alle 4 del mattino l'allineamento è concluso: il capo della Protezione civile Gabrielli annuncia la fine delle operazioni
30 giugno 2014: il Consiglio dei ministri annuncia che il relitto dovrà essere demolito nel porto di Genova. Nei mesi precedenti erano state prese in considerazioni anche altre ipotesi, tra cui Piombino e un porto turco 14 luglio 2014: terminate le operazioni di rigalleggiamento.
23 luglio 2014: la Concordia lascia in Giglio trainata da due rimorchiatori oceanici, il Blizzard e il Resolve Earl
27 luglio 2014: alle 11.38 entra nel porto di Genova.

 

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