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Chiusa inchiesta Stamina, 20 indagati

inchiesta a torino

Chiusa inchiesta Stamina, 20 indagati

Tra questi Davide Vannoni. Diversi i reati ipotizzati

TORINO, 23 aprile 2014, 10:25

Redazione ANSA

ANSACheck

Davide Vannoni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Davide Vannoni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Davide Vannoni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non solo non ci sono stati miglioramenti nella salute dei pazienti sottoposti alla metodica Stamina ma, anzi, si sono "verificati eventi avversi in un numero significativo" di essi: e' questo cio' che si legge nell'avviso di chiusura indagini sul metodo Stamina messo a punto dalla procura di Torino. Venti gli indagati, tra cui Davide Vannoni, il 'padre' del metodo. 

L'accusa principale è associazione per delinquere, reato che viene contestato agli indagati a partire dal 2006. Corposo il capo di accusa, ben 72 pagine, in cui sono condensati gli esiti delle indagini dei carabinieri del Nas. Tra le accuse ci sono anche le minacce ai genitori di una piccola paziente. Ne risponde il medico Marino Andolina per una telefonata che avrebbe fatto intorno al 3 gennaio di quest'anno "dicendo che non avrebbe avuto pietà di loro e che gliela avrebbe fatta pagare" per le dichiarazioni che i genitori rilasciarono ai quotidiani. Per Davide Vannoni si procede anche per diffamazione per dei post su facebook riferiti al Cardiocentro Ticino di Lugano: avrebbe definito "cialtrona" una biologa e, parlando in generale dei medici, avrebbe scritto "non sopporto i vigliacchi".

Sono 101 i casi di pazienti trattati con il metodo Stamina e nell'avviso di chiusura indagini si espongono i "rischi" per la salute cui sarebbero stati sottoposti. Nella stessa posizione ci sono anche i 37 donatori individuati dagli inquirenti.

L'associazione ha creato un "clima di tensione sociale" e di "falso allarme", con manifestazioni "pesantemente critiche nei confronti delle istituzioni" come "il Presidente della Repubblica", si legge nel corposo capo d'imputazione.

Inoltre le autocertificazioni messe a punto nel 2011 dai responsabili degli Spedali Civili di Brescia, dove veniva praticato il metodo Stamina, sono risultate "fallaci" e "mendaci", si legge nell'avviso di chiusura indagini.

Per promuovere la validità della metodica Stamina furono citati, nelle interviste e nei comunicati stampa, dei pareri di quindici medici che però sono risultati "privi di una effettiva conoscenza della terapia". I medici, contattati dagli inquirenti, hanno dato risposte diverse: c'è chi ha detto di essere al corrente solo attraverso il web, la tv o i giornali, chi ha sottolineato di "non avere mai condiviso il metodo" o di "non avere mai potuto vedere dati scientifici", chi ha spiegato di aver notato un miglioramento di un paziente sottoposto alla cura Stamina ma di averlo attribuito a un trattamento antiepilettico (a base di un altro farmaco) cominciato in precedenza. Si è "vergognato" della propria "leggerezza" un medico che, in un primo tempo, aveva elogiato il metodo Stamina in un parere che venne allegato in uno dei numerosi ricorsi presentati ai tribunali del lavoro da persone che volevano sottoporre un loro parente alla cura Stamina. 

''Sono sereno. Abbiamo una marea di documenti per smentire le accuse'', ha detto all'ANSA Davide Vannoni, sottolineando che la chiusura delle indagini ''non è ancora un rinvio a giudizio''. 

'Il 5 maggio siamo pronti a riprendere le infusioni ai pazienti in cura agli Spedali Civili di Brescia''.  Ha detto Vannoni,

"Non sono molto stupita, vedremo l'esito del processo. E' una vicenda che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso e me con molte preoccupazioni e ansie. L'importante è che ne esca chiarezza, perché qui le vittime sono le migliaia di persone che hanno creduto di poter avere una cura", commenta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Lorenzin ''è la prima a non fare chiarezza'', replica Vannoni. Infatti, ha sottolineato, ''i lavori della seconda commissione nominata dal ministero proprio per pronunciarsi sul protocollo, non sono ancora iniziati''. Il ministro, ha concluso, ''era la prima che doveva fare chiarezza''.

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