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Fondi Lombardia:56 a giudizio,3 condanne

Fondi Lombardia

Fondi Lombardia:56 a giudizio,3 condanne

Tre ex consiglieri prosciolti e uno assolto, processo l'1 luglio

MILANO, 28 aprile 2015, 14:07

Redazione ANSA

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. - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il gup di Milano Fabrizio D'Arcangelo ha rinviato a giudizio 56 ex consiglieri lombardi accusati a vario titolo di peculato e truffa per le presunte spese 'allegre' con i rimborsi regionali. Altri tre sono stati condannati in abbreviato a pene tra i 18 e i 24 mesi. Tre prosciolti e un assolto. 

 

 

Il processo inizierà il primo luglio quando, tra gli altri, compariranno davanti ai giudici della decima sezione penale anche Renzo Bossi, detto il Trota, Nicole Minetti, gli ex assessori della giunta Formigoni Romano Colozzi, Massimo Buscemi e Giulio Boscagli, l'ex presidente del consiglio regionale Davide Boni e l'ex consigliere Stefano Galli (entrambi in quota al Carroccio), tutti all'epoca dei fatti esponenti della maggioranza.

Per le opposizioni sono stati rinviati a giudizio Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri ed Elisabetta Fatuzzo. Dei quattro imputati che avevano scelto il rito abbreviato, il gup ha condannato a due anni di reclusione sia Carlo Spreafico (Pd) sia Alberto Bonetti Baroggi, eletto nelle liste del Pdl e che ha restituito alla Corte dei Conti la cifra contestata, e a un anno e mezzo di carcere Angelo Costanzo (Pd). Assolto invece per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito Democratico. Prosciolti sempre per vizio procedurale gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti e l'ex capogruppo del Pd Carlo Porcari.

Stralciata invece la posizione del'ex assessore Franco Nicoli Cristiani che ha chiesto di patteggiare una pena di oltre 2 anni in continuazione con la condanna già patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone. La sua richiesta verrà valutata da un altro gup il prossimo 30 aprile. Il giudice D'Arcangelo depositerà le motivazioni degli abbreviati entro 15 giorni. Gli ex consiglieri - pochi sono ancora in carica - sono accusati di aver utilizzato, tra il 2008 e il 2012, i fondi pubblici assegnati ai singoli gruppi regionali per spese personali, tra le quali l'acquisto di torroni, gratta e vinci o cartucce da caccia, e per pagare cene a base di aragosta e sushi oppure merende con piadine e nutella. Il tutto per circa tre milioni di euro.

Il figlio del fondatore della Lega e l'ex igienista dentale di Silvio Berlusconi, nota per il caso Ruby, come la gran parte degli imputati, sono accusati di peculato. Il 'Trota' tra il 2010 e il 2012 si sarebbe appropriato della somma complessiva di 15.757,21 euro per aver messo in conto spese per caramelle, gomme da masticare, cocktail come mojito, campari e negroni, patatine, barrette ipocaloriche, giornali, sigarette, un I-Phone, auricolari, un computer e il libro 'carta Straccia' di Giampaolo Pansa. A Nicole Minetti sono state contestate spese 'allegre' per 19.651,96 euro, soldi in gran parte usati per ristoranti e bar, ma anche per l'acquisto di oggettistica all'Ikea e del libro 'Mignottocrazia' di Paolo Guzzanti.

Lega Nord, dimostreremo nostra buona fede - "Sono assolutamente convinto che dimostreremo la nostra buona fede in sede dibattimentale". Così il capogruppo in Regione Lombardia della Lega Nord Massimiliano Romeo ha commentato in una nota la richiesta di rinvio a giudizio per gli ex consiglieri regionali lombardi coinvolti nell'inchiesta sui rimborsi. "Speravamo - ha aggiunto Romeo - che il giudice entrasse nel merito delle singole vicende, ma così non è stato".

M5S, parassitismo di chi ha governato Regione - Per il M5S in Regione Lombardia, la notizia del rinvio a giudizio di 56 ex consiglieri lombardi per la vicenda dei rimborsi "restituisce molto chiaramente l'entità del parassitismo dei politici che hanno amministrato la Regione nelle ultime legislature". Il capogruppo regionale Dario Violi ha aggiunto che quei consiglieri coinvolti nell'inchiesta e che siedono ancora nell'Aula del Pirellone "come per esempio Luca Gaffuri (Pd) ed Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), dovrebbero fare un passo indietro e dimettersi". "Ci auguriamo - hanno concluso i grillini - che il processo si svolga in tempi rapidi e che eventuali pene siano esemplari".

Cattaneo (Ncd), no a condanne preventive - "Prendo atto di una decisione che prevalentemente rinvia a giudizio". Così il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo (Ncd) ha risposto a margine dei lavori d'Aula a Palazzo Pirelli ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento alla decisione del Tribunale di Milano sulla vicenda dei rimborsi degli ex consiglieri lombardi. Per Cattaneo, questo non è il momento per "condanne preventive". "Aspettiamo - ha aggiunto - che le ragioni delle difese possano trovare spazio".

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