Ferrero, fare sport a scuola

Ricerca Istituto Medicina Sport Torino su cinque anni attività

Redazione ANSA

MILANO - "Lo sport fa bene, a scuola ancora di più": è riassunto in questo slogan il risultato di una ricerca scientifica quinquennale condotta dall'Istituto di Medicina dello sport di Torino, centro d'eccellenza della Fmsi.

L'indagine, presentata in anteprima a Casa Corriere a Expo, è stata condotta in collaborazione con la Federazione Italiana Pallavolo, Miur e Kinder+sport, il progetto di responsabilità sociale del Gruppo Ferrero che ha come obiettivo la lotta alla sedentarietà nelle giovani generazioni. Lo studio ha coinvolto un gruppo campione di scuole primarie che dal 2009 aderiscono al progetto "1,2,3 Minivolley" della Fipav, mettendo in luce i benefici dell'attività fisica programmata e sviluppata con personale qualificato. Grazie all'attività fisica, il campione ha fatto registrare un miglioramento complessivo delle capacità motorie e coordinative, ma, soprattutto, indici significativi di massa corporea in corrispondenza di una trasformazione da massa grassa a magra.

"I dati relativi ai ragazzi che hanno partecipato a 2 o 3 ore di educazione fisica aggiuntive a settimana per 5 anni consecutivi, parlano chiaro" - ha spiegato il direttore dell' Istituto di Medicina dello Sport di Torino, Piero Astegiano -.

Una volta arrivati alle scuole secondarie (ex prima media), se paragonati ai coetanei risultano più agili, più coordinati e soprattutto con valori antropometrici migliori. Insomma, sono più magri e in forma. E quello che oggi sappiamo con certezza è che un giovane avviato alla pratica sportiva fin da piccolo, sarà quasi sicuramente un adulto più sano e consapevole dei benefici portati dal movimento". Altro dato significativo emerso dalla ricerca è quello definito dagli esperti "effetto sedentarietà estivo": "per tutti i gruppi analizzati - ha riferito Astegiano - durante il periodo delle vacanze scolastiche, abbiamo rilevato un generale peggioramento dei valori fisiologici come il peso, la composizione corporea e la mobilità articolare. Dati che poi tornavano a migliorare durante il periodo scolastico. Per questo motivo i bambini non dovrebbero mai smettere di muoversi".

La Fipav ha avuto un ruolo chiave nella ricerca. Alle scuole sono stati distribuiti kit di avviamento al minivolley (rete, palloni, elastici, cerchi e conetti) che hanno permesso di realizzare lo studio. "Questa esperienza - ha detto il presidente della Fipav, Stefano Bellotti - ci permette di proiettarci al futuro con nuovi progetti promozionali rivolti al mondo scolastico e non solo: pochi giorni fa a Expo abbiamo lanciato 'S3', una nuova progettualità che rinnova le proposte di gioco rivolte al mondo dei giovani e che prevede la formula del 3 contro 3 a partire dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado". Alla luce di questi progetti, ha concluso Bellotti, "è più forte in noi la convinzione e la consapevolezza che siamo sulla strada giusta. In questo senso potremmo dire di essere stati un po' precursori della riforma 'la Buona Scuola'".

All'incontro hanno partecipato anche la dottoressa Agata Dziarnowska, rappresentante del Dipartimento Education and Culture della Commissione Ue, e il responsabile globale del progetto Kinder+sport, Alessandro Nervegna.

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