Premio ArcVision, Samia Nkrumah, no futuro senza donne

Lavoro e felicità, i segreti per superare la povertà africana

Redazione ANSA MILANO

MILANO - Liberazione ed autodeterminazione, unità di tutti i Paesi africani e giustizia sociale: sono questi i valori che Kwame Nkrumah, il rivoluzionario ghanese e primo presidente della Repubblica del Ghana, ha insegnato a sua figlia Samia. A raccontarli è proprio lei, in occasione dell'incontro 'Città donna. La città ricostruita al femminile', organizzato da Italcementi a Expo, nell'ambito delle attività per le Women's Weeks. Samia è stata invitata perché è membro della giuria dell'ArcVision Prize, organizzato da Italcementi dal 2013. "La giuria è composta da donne, siamo tutte molto diverse tra noi - spiega con entusiasmo -. Ma alla fine, non senza qualche discussione, riusciamo sempre ad arrivare a un consenso sul progetto che vogliamo premiare, perché dal futuro vogliamo le stesse cose: l'armonia con la natura, con lo spazio, con le altre persone, la pace". Samia è stata la prima presidentessa donna di un partito di maggioranza ghanese, il Convention People's Party, ed è oggi a capo del Centro Panafricano 'Kwame Nkrumah'. "Per mio padre era importante che tutti avessero le stesse opportunità - ricorda Samia -. Mi ha insegnato che senza le donne, senza la loro forza, non può esserci nessuna rivoluzione, per questo non possiamo pensare allo sviluppo di un Paese senza lavorare sull'empowerment delle sue cittadine. Il nostro motto è 'Freedom and justice', libertà e giustizia, per tutti e per tutte". Valori che Kwame Nkrumah ha cercato di realizzare sin dalla nascita della Repubblica del Ghana, di cui si celebra il cinquantenario dalla nascita proprio in questi giorni: "Erano gli anni Sessanta, e già avevamo 10 donne parlamentari, una per ogni regione; in quegli anni abbiamo introdotto la parità di salario, la maternità pagata integralmente e tante altre iniziative di sostegno alle donne".

Oggi, nella sua attività politica, il progetto di cui Samia va più fiera sono i piani di sviluppo 'Work and Happiness': "Sono convinta che sia importante non solo la produttività delle persone, ma anche la loro felicità, il non sentirsi tristi o sfruttati - spiega -. L'Africa vive una grande contraddizione: è ricca di risorse, ma le persone sono povere. Noi abbiamo il dovere di sfruttare quelle risorse per garantire il benessere e la ricchezza al popolo, e mettere sempre le persone al centro dei nostri progetti". Per raggiungere questi obiettivi, Samia non ha dubbi: "Le donne devono essere coinvolte nei processi decisionali, non vogliamo subire le decisioni di altri, ma prendere parte a quelle decisioni". Perché farlo? "Non perché siamo femministe - conclude - Anche se io lo sono e sono fiera di esserlo, ma perché per avere qualsiasi cambiamento nella vita sociale abbiamo bisogno del punto di vista femminile".

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