Francesco: "Grato di unire la mia voce" - VIDEO

Francesco: Non resti un tema,tra padiglioni volti chi ha fame

Redazione ANSA

L'Expo ben esprime la "grande sfida" per l'umanità del ventunesimo secolo: "smettere finalmente di abusare" dell'ambiente, perché tutti possano mangiarne i frutti. Ma l'Esposizione non contribuirà a vincere questa sfida, se non ascolterà la voce dei milioni di uomini e donne che anche oggi "hanno fame, e si ammalano, e persino muoiono, per una alimentazione troppo carente o nociva". E se chi ne visita i "meravigliosi padiglioni" non percepirà la presenza dei "volti" di chi ha fame. Lo ha detto il Papa nel videomessaggio alla inaugurazione dell'Expo di Milano, in cui ha chiesto di non perdere "questa grande occasione". Papa Bergoglio, che ai temi ambientali ha dedicato una enciclica di prossima pubblicazione, ha apprezzato il tema scelto per l'Esposizione, "Nutrire il pianeta, energia per la vita", considerandolo un "tema così importante, così essenziale", da render "grazie a Dio" per averlo scelto, "purché - ha raccomandato - non resti solo un 'tema', purché sia sempre accompagnato dalla coscienza dei volti: i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno, non mangeranno in modo degno di un essere umano".

Questi volti, per il Papa, devono essere "i veri protagonisti dell'evento", insieme ai volti "specialmente i più anonimi" di quelli "che anche grazie all'Expo hanno guadagnato il pane da portare a casa", e ai volti degli "operatori e ricercatori del settore alimentare". Già nel '92, ha ricordato papa Bergoglio, Giovanni Paolo II parlando alla Fao ha denunciato il "paradosso dell'abbondanza" e, "malgrado gli sforzi fatti e alcuni buoni risultati", ha commentato il papa latinoamericano, il paradosso "persiste ancora". Anzi, l'Expo, "per certi aspetti, fa parte di questo 'paradosso dell'abbondanza', se obbedisce alla cultura dello spreco, dello scarto, e no contribuisce a un modello di sviluppo equo e sostenibile".

E allora, facciamo in modo che diventi "occasione per un cambio di mentalità, per mettere di pensare che le nostre azioni quotidiane, ad ogni grado di responsabilità, non abbiano impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame". Penso - ha spiegato - ai tanti uomini e donne che patiscono la fame, e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo". La strada perché non ci sia il problema astratto - e angosciante perché sembra troppo grande e non si sa da che parte prenderlo - della fame, e ci siano invece i volti di chi non ha cibo per vivere, le facce delle persone di ogni età e di tutto il mondo che hanno diritto a godere dei beni della terra, è la strada indicata da papa Francesco. Un percorso che non può prescindere dal cambiamento degli stili di vita di ognuno, e dalla assunzione di responsabilità individuale, a tutti i livelli. Solo così il "grande progetto di solidarietà" sarà vincente, si potrà "globalizzare la solidarietà" e vincere la cultura dello spreco e dello scarto. Nel messaggio papa Francesco si è detto anche "grato" di poter unire la sua voce ai convenuti alla inaugurazione. "E' la voce - ha spiegato - del vescovo di Roma, che parla a nome del popolo di Dio pellegrino nel mondo intero, è la voce di tanti poveri che fanno parte di questo popolo e con dignità cercano di guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Vorrei - ha detto - farmi portavoce di tutti questi nostri fratelli e sorelle, cristiani e non cristiani".

( giovanna.chirri@ansa.it )

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

agendaeventi