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Kosovo: al nord restano blocchi stradali e barricate

Smentiti attacchi serbi a Eulex e Kfor. Inviato Usa a Pristina

12 dicembre, 11:14

(ANSAmed) - BELGRADO, 12 DIC - Nel nord del Kosovo, in una situazione di persistente alta tensione interetnica, restano le barricate e i blocchi stradali da parte della popolazione serba, che protesta contro l'arresto di un ex agente serbo della polizia kosovara, e in generale contro la politica di Pristina.

La notte è trascorsa sostanzialmente tranquilla, non si sono registrati eccessi o incidenti gravi, ma da oggi restano chiuse le scuole che operano nell'ambito del sistema di istruzione della Serbia. Il presidente serbo Aleksandar Vucic, al termine ieri sera di una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale, ha lanciato un appello ai serbi alla calma e alla moderazione, invitando a rispettare l'attività di controllo e sorveglianza delle pattuglie di Kfor e Eulex.

Vucic, ma anche la premier serba Ana Brnabic e altri esponenti della dirigenza di Belgrado, giustificano le proteste della popolazione serba, vittima a loro avviso della politica ostile e provocatoria portata avanti dal premier kosovaro Albin Kurti, accusato di violare tutti gli accordi e di puntare a una autentica pulizia etnica con l'espulsione dei serbi dal nord Petar Petkovic, capo dell'Ufficio governativo serbo per il Kosovo, ha da parte sua smentito le notizie su presunti attacchi alle pattuglie di Kfor e Eulex, sostenendo che si tratta di propaganda da parte della dirigenza di Pristina. "Per quale motivo i serbi attaccherebbero Kfor e Eulex?", ha affermato Petkovic citato dalla tv pubblica serba Rts. I media serbi riferiscono dell'arrivo in Kosovo dell'inviato speciale Usa per i Balcani occidentali, Gabriel Escobar, che domani dovrebbe essere a Belgrado. (ANSAmed).

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