"Tra l'Italia e l'Egitto c'e' un percorso di crescita che continua", ha affermato il viceministro Carlo Calenda durante la cerimonia per la chiusura del contratto, svoltasi ieri sera al Cairo alla presenza del ministro dell'Industria e del Commercio egiziano, Mounir Fakhry Abdel Nour, l'ambasciatore italiano in Egitto, Maurizio Massari, il presidente dell'Ice, Riccardo Monti,il presidente di Maire Tecnimont Fabrizio Di Amato e Basil El-Baz, presidente e ad di Carbon Holdings.
"L'Italia - ha proseguito - supporta un processo orientato alla democrazia e alle riforme, e questo per noi e' importante, sia come Paese sia come membro dell'Unione europea. I rapporti di affari e di investimento costruiscono anche le premesse perche' questo si possa sviluppare. L'Italia ha in questo Paese interessi, non solo economici, ma anche di rapporti che vanno coltivati e costruiti anche quando ci sono differenze di vedute sul piano politico". "Il contratto che ci riguarda ha un valore stimato compreso tra 1,7 e 1,95 miliardi di dollari Usa", ha detto il presidente di Maire Tecnimont, Di Amato.
Il complesso petrolchimico di Tahrir, situato all'ingresso del Canale di Suez, è uno dei progetti maggiormente strategici per lo sviluppo industriale dell'Egitto, per rafforzare l'industria petrolchimica nazionale, oltre che per consolidare ulteriormente gli investimenti diretti esteri nel Paese. Una volta completato, dovrebbe accrescere le esportazioni annuali dell'Egitto di oltre il 25%. (ANSAmed).