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Soffoca figlio adottivo, era in cura da psichiatra

Tragedia a Pescara, Maxim aveva 5 anni e veniva dalla Russia

L'ha soffocato con un cuscino mentre dormiva, perché, nella sua mente disturbata, non voleva soffrisse più, ma invece Maxim era un bambino felice e vivace e stava benissimo. La tragedia in piena notte e in centro a Pescara: Massimo Maravalle, 47enne informatico, ha così ucciso quel figlio di 5 anni adottato dalla Russia che amava tantissimo mentre la moglie Patrizia Silvestri dormiva ignara di tutto nella camera da letto. Cosa sia successo materialmente a via Petrarca è chiaro: il padre era in cura da uno psichiatra per psicosi atipica, da 4 giorni non prendeva volontariamente le pasticche prescritte. Si è alzato in piena notte e come lui stesso ha dichiarato in preda a un raptus di cui non sa dare spiegazione ha ucciso quel figlio tanto voluto e che tanto lo inorgogliva.

"Famiglia modello, padre entusiasta", hanno detto gli assistenti sociali di Pescara. Lo avevano adottato che aveva due anni e mezzo. Avevano fatto tanti sacrifici per averlo ed erano stati più di una volta in Russia per le pratiche di adozione, hanno raccontato i testimoni. "Il papà viveva per il figlio. Gli comprava regali in continuazione. Vivevano uno per l'altro", ricordano i vicini. Quando il 118 è arrivato in casa non ha potuto altro che constatare che Maxim era morto, aveva anche dei lividi sul collo. Ma quello che ha insospettito sia i soccorritori che gli uomini della Volante accorsi è stato l'atteggiamento del padre. Nervoso ma distante, camminava avanti e indietro, e non diceva nulla: l'uomo non piangeva e non mostrava alcun disagio emotivo.

Portati entrambi i coniugi in Questura mentre la mamma aveva un atteggiamento veramente disperato, il padre rimaneva sempre freddo. Ha poi confessato di aver ammazzato il piccolo, ma di non sapere perché. Perché tutto questo sia successo è altro discorso e sarà materia di indagine: come sia possibile insomma che un figlio sia dato in affidamento a un padre adottivo con problemi psichici. Senza che nessuno sapesse niente. Né il tribunale dei Minori dell'Aquila che si dichiara "sgomento" della tragedia, né i servizi sociali di Pescara che anzi hanno spiegato di essere abbastanza seccati dal non essere stati informati della malattia, ma non si sa ancora da chi.

I giudici aquilani hanno subito voluto chiarire che "non sussistevano elementi da cui desumere o ipotizzare presunte patologie psichiatriche degli istanti, dei quali era invece attestato il pieno equilibrio psico-fisico", cioè quella coppia poteva avere in adozione Maxim. Il pm di Pescara Luca Papalia ha aperto un fascicolo contro il padre per omicidio aggravato, ma si riserva di esaminare tutte le carte dell'adozione, concessa nel giugno 2012, per capire cosa sia potuti arrivare a questa tragedia. E domattina il pm affiderà l'incarico per l'autopsia al medico legale Cristian D'Ovidio. Ora Massimo Maravalle è rinchiuso nel carcere di Pescara, ma la triste vicenda non si esaurirà con la sua confessione. Domani verrà ascoltato il suo psichiatra, Alessandro Rossi, che dovrebbe spiegare come partendo dalla psicosi atipica si possa diventare assassini di quel figlio tanto voluto e tanto amato. 

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